A 1 Football Club, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Luigi Gallucci, giornalista e scrittore: “‘Napoli campo centrale’ sembra una fotografia dell’istante, che diventa storia. Tuttavia, si va oltre il dato sportivo, per innestarsi su un concetto di cultura universale. Oggi si parla di Intelligenza Artificiale. Ho ascoltato le persone che, in questi primi mesi, hanno letto il libro. Si è detto, pertanto, che questo libro non teme l’influenza dell’IA. Ieri, alla Stazione marittima, si è svolto un dibattito in cui si è affermato che l’uomo, rispetto al metaverso e alla nuova frontiera, può uscire rafforzato, ma solo se si hanno le competenze per sfruttare il digitale, potendo poi tornare al cartaceo. Una lettura molto fluida. Se si pensa sia un libro che fa solo festa, allora non dovrebbe acquistarlo. Se si vuole davvero approfondire la cultura sportiva, a 360 gradi, allora bene. È Napoli come centralità nella cultura, che entra nel calcio. Un cerchio che si chiude alla fine del libro. Dunque, ci sono tante cose di sport. Non soltanto la trama Spalletti, ma diverse statistiche e contenuti. In realtà, ci ho messo tante cose non sentite, o lette. Beccantini ha dichiarato pubblicamente ‘Luigi si immerge in Napoli e ne trae dei tesori, senza risparmiare nessuno’. Sto lavorando ad un seguito, anche se il mio editore mi ha suggerito di poter lavorare su Napoli internazionale. Si può lavorare, pertanto, ad un seguito, ma su un piano diverso e sempre con una impostazione scientifica. Conte, infatti, è l’uomo più utile a ricostruire nella realtà il sottotitolo del libro. La centralità è la tecnologia. Dico sempre che Napoli è il centro del mondo, ma adesso tocca a noi, con i nostri sentimenti, arrivare alla Napoli nel mondo. Abbiamo un progetto ambizioso, che è quello di coinvolgere tutte le teste pensanti in un unico comitato, che a breve diventerà fondazione, denominato ‘Con te Napoli’. Tutto prende spunto dalla legge del Senatore Rapani sull’azionariato popolare. Il desiderio di rendere Napoli la quarta potenza del calcio grazie al supporto dei tifosi. Perché c’è un popolo, la sua gente, che insieme può costruire qualcosa di importante“.