Lo staff del nuovo allenatore è composto da fedelissimi. Oriali è una garanzia

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A Napoli pere vincere, certo. Ma nessuno vince da solo, in campo o fuori. Antonio Conte sa che tra le sue qualità c’è uno staff sempre di primissimo livello. Dal Bari al Tottenham. Modellato, stravolto, rimodulato. Il lungo viaggio in panchina ha portato in dote a Antonio anche qualche nuova risorsa strada facendo. Anche a Napoli sarà così.

 

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Il vice allenatore 

 

Ci sarà, invece, Cristian Stellini, l’uomo in più. Si sono incontrati per la prima volta a Bari nel 2007 quando ancora faceva il terzino, si sono presi la A due anni dopo e non si sono più lasciati. Stellini in campo e Antonio in panchina prima, poi entrambi a guidare – e a vincere – da Siena. Nel 2012 il suo nome spuntò in uno dei tanti casi di calcioscommesse. Patteggiò e fu squalificato. Ripartì dal campionato Uisp e da una squadra di profughi. Si chiamava “Survivor”, composta da tutti richiedenti asilo. Prima di riannodare i fili con Conte per seguirlo tra Italia e Inghilterra.

Il team manager 

 

Conte è rimasto stregato dal tocco di Lele Oriali. Team Manager? Sarebbe riduttivo. Oriali è braccio destro, sinistro, orecchio lungo e filtro per tutti. Sa come si vince, sa come si affrontano momenti meno facili, sa come si tratta con il capo. Chiunque esso sia. Poi Costantino Coratti, l’uomo che fa correre più di tutti. Lo chiamano «Il professore». Si era immaginata una permanenza con Sinatti – l’uomo dello scudetto – ma non sarà così.

 

Il gruppo Conte 

 

Via anche Beccaccioli, il match analyst arrivato dalla Roma con Spalletti nel 2021, uno degli uomini nascosti dietro lo scudetto di un anno fa. Al suo posto Gianluca Conte, fratello minore, laureato in Scienze Motorie. Ha giocato a Lecce con Mazzone. Antonio urla in campo, Gianluca si perde tra numeri e statistiche, è il suo terzo occhio, pure il quarto. Ci sarà con ogni probabilità anche Elvis Abbruscato? Emiliano di origini calabresi, bomber di razza tra A e B. Un uomo che si fa notare: nel 2020 fonda una Onlus “Granello di Senape” per aiutare chi è in difficoltà dopo il covid, da calciatore aveva dato vita a “Be coach”, una piattaforma digital per aiutare i protagonisti del mondo dello sport nelle loro performance. Ha allenato la nazionale Under 18 prima delle selezioni Primavera di Reggiana e Mantova. Chi manca? Solo Gian Piero Ventrone, l’uomo che forse più di tutti avrebbe sorriso con Conte a Napoli. Il preparatore atletico napoletano è scomparso due anni fa per una leucemia: Antonio era corso a Napoli da Londra per salutarlo l’ultima volta. Il primo bacio al cielo per una vittoria al Maradona, sarà sicuramente per lui.

 

Fonte: Il Mattino

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