Rocchi: “Stagione positiva. Il Var va usato in modo parsimonioso. Arbitri italiani? Abbiamo tre elite in UEFA”

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Gianluca Rocchi, responsabile Can dell’AIA (Associazione Italiana Arbitri), ha parlato da Coverciano, alla conferenza di fine stagione dell’Aia, tenutasi ieri martedì 4 giugno, come riporta Tuttosport. “Credo che la stagione sia stata positiva, ognuno ha ottenuto ciò che meritava: obiettivo dell’arbitro è che i campionati si svolgano nella maniera più corretta possibile”.

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L’ex arbitro di Firenze ha giudicato positivamente l’impiego del Var, raccomandandone però un utilizzo “parsimonioso”. La media di verifiche della stagione 2023/2024 è risultata pari a 5.14, registrando dunque una diminuzione rispetto al valore della stagione precedente pari a 5.59. La media di interventi restituita dal rapporto è invece pari a 0.40. Inoltre, Rocchi si è detto fiducioso sull’ingresso in campo della prossima generazione di direttori di gara.

“Grazie al Var, gli errori si sono ridotti del 92,55% – ha dichiarato Rocchi – .  È un paracadute straordinario, ma l’obiettivo è mandare in campo ragazzi che lo usino con parsimonia. In futuro vedrete dei ragazzi veramente interessanti. Vogliamo gente che decide in campo, e non che aspetta l’intervento dall’esterno. Il Var è un paracadute non per l’arbitro, ma per le squadre e i tifosi”. Quanto a falli e cartellini, i numeri della Serie A si attestano in linea con la media dei campionati europei.

“Abbiamo deciso di usare un metodo di lavoro analogo a quello usato per le competizioni internazionali, perché gli arbitri italiani vanno ad arbitrare all’estero, e perché abituo le squadre italiane a giocare con lo stesso metro di arbitraggio. I risultati si vedono, abbiamo avuto cinque finaliste in due anni. Stiamo cercando di lavorare, specie coi giovani, sulla capacità di capire la giocata nel suo complesso. Open Var ci ha costretti a lavorare ancora di più sula comunicazione: ora è di alto livello, le comunicazioni audio che sentite sono pulite, e non ne abbiamo tagliata mezza”.

“Non dipende solo da me, rispondo solo fino al 30 giugno, sulle scelte del prossimo anno risponderà il comitato nazionale. Vediamo se avrò disponibilità e se mi rendò conto di essere ancora utile o meno. I temi politici? non mi interessano, non ne parlo, faccio tecnica, di politica parla il presidente Pacifici. Il futuro di Orsato? L’Aia si augura possa essere una risorsa per il futuro”.

Rocchi ha poi detto la sua in merito all’operato della scuola arbitrale italiana: “I risultati poi ce li dà anche la scelta da fuori degli internazionali. Abbiamo avuto 179 designazioni da Fifa e Uefa e vi posso garantire che Rosetti e Collina non ci hanno regalato niente. Abbiamo anche fatto 87 designazioni per altre campionati, e l’altra metà le abbiamo rifiutate. Siamo sulla buona strada. Ora abbiamo 3 elite in Uefa. Vogliamo riportarne un terzo e magari tornare a quattro”.

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