Giorgio Ascarelli, a 130 anni dalla nascita le celebrazioni in onore del fondatore del Napoli

un documentario e un museo a Napoli

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Generosi e visionari – non solo nel mondo dello sport, dove il nome di Giorgio è indissolubilmente legato alla nascita dell’Associazione Calcio Napoli e all’edificazione del primo e unico stadio di proprietà della società azzurra – gli Ascarelli si distinsero in quasi tutti i campi del vivere sociale. Difatti, nei circa cinque decenni posti a confine tra l’Ottocento e il Novecento, il loro cognome ebbe modo di coniugarsi con tantissimi vocaboli: lavoro, cultura, religione, politica, arte, sport, genialità e, soprattutto, mecenatismo.

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Se a ricostruirne la storia di questa famiglia di imprenditori e mecenati è un libro scritto da Nico Pirozzi “Ascarelli. Una storia italiana” (che sarà presentato giovedì 30 maggio, alle ore 18:30, presso la sede dell’Istituto di cultura meridionale di via Chiatamone) a riannodare i fili della memoria è il progetto “Ascarelli. Un nome e una storia lunga 150 anni”, promosso dall’Associazione Memoriæ-Museo della Shoah e dalla Comunità ebraica di Napoli, con il patrocinio del ministero della Cultura, della Regione Campania, del Comune di Napoli, dell’Archivio di Stato di Napoli, dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane (UCEI), del Centro Studi Ebraici dell’Università Orientale di Napoli, della Camera di Commercio di Napoli, della Federazione delle Associazioni Italia-Israele, del Sindacato unitario dei giornalisti della Campania (SUGC), della Federazione italiana di canottaggio (FIC), dell’Unione Stampa Sportiva Italiana – Lega nazionale Dilettanti, della Fondazione Giuseppe Levi Pelloni, dell’Unione nazionale dei ciechi e degli ipovedenti della provincia di Napoli, della Fondazione Valenzi; nonché del sostegno economico del Circolo del Remo e della Vela Italia, dell’Unione Industriali di Napoli, e della Federazione nazionale della Stampa.

Un progetto principalmente finalizzato alla nascita del Museo Ascarelli, nei locali posti all’interno del vecchio cimitero ebraico di Napoli, dove riposano Giorgio e suo padre Pacifico.

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