Tre anni fa uscì dal Maradona alla guida dell’Inter con un pareggio (1-1) che sapeva di vittoria, con il 19esimo scudetto abbondantemente ipotecato in casa nerazzurra (che arrivò poco più tardi con il successo ai danni del Crotone).
Chissà se poteva mai immaginare che dopo quel 18 aprile del 2021 la prossima volta che siederà sulla panchina dell’impianto partenopeo sarà da allenatore della squadra di casa. Antonio Conte è virtualmente il nuovo tecnico del Napoli ed il suo ingaggio all’ombra del Vesuvio è una garanzia di successo per gli azzurri. I numeri del resto parlano chiaro. Come riportato dal quotidiano Il Mattino, Conte in Serie A viaggia con una media impressionante, con i risultati che sono la logica conseguenza del suo score. Il tecnico leccese, 55 anni a fine luglio, ha il lavoro nel dna e la vittoria tatuata sulla pelle. Basti pensare che in 188 panchine di A, Conte ha vinto qualcosa come 127 partite, pareggiandone 43 e perdendone appena 18.
Il tutto in sei stagioni del massimo campionato italiano, volendo considerare anche la breve parentesi con l’Atalanta (di appena 13 partite). Fatta eccezione che per l’esperienza in terra orobica, Conte ha fatto strike con la Juventus (tre vittorie del campionato di fila) ed è riuscito a ripetersi anche a Milano – sponda nerazzurra – conquistando un secondo posto e poi il tricolore alla guida dell’Inter.
A conti fatti – è proprio il caso di dire – la media delle squadre italiane guidate da Conte è di qualcosa come 2,26 punti a partita. Un’enormità. Una sorta di garanzia di successo, tanto per intenderci considerando che il tecnico leccese, in A, non è mai andato sotto il secondo gradino del podio (Atalanta a parte). E lo stesso si augura di fare anche a Napoli dopo oltre un anno sabbatico a seguito della risoluzione del contratto con il Tottenham in Premier League.
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