Domenica ore 15,00 al Bentegodi: Verona-Napoli, storia di una rivalità

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Verona-Napoli, storia di una rivalità

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Nel momento in cui si parla di rivalità nel mondo del calcio, sono numerose le squadre che hanno un’avversaria particolare, in cui la sfida passa anche attraverso le due tifoserie, che non se le mandano certo a dire.

Come ben sanno tutti gli appassionati di scommesse sportive, sono proprio queste rivalità il pepe del calcio, dando luogo spesso a esiti che ribaltano partite che sembrano scontate. Le rivalità di cui stiamo parlando sono soprattutto quelle legate ai derby. Chi ama puntare sul mondo del calcio deve necessariamente tenere in considerazione tutti questi aspetti, oltre che ovviamente andare alla ricerca dei portali più affidabili, in maniera tale da poter puntare in totale serenità, senza correre alcun rischio in merito alla perdita o al furto dei propri dati personali. Fondamentale evidenziare come, in fondo, tutti i giochi presenti nei casino devono essere di alta qualità, sicuri e realizzati da aziende che producono software di alto livello

Verona e Napoli, un clima sempre ostile

In molti probabilmente non lo sanno, eppure quella tra Verona e Napoli è sempre stata una partita estremamente sentita. La rivalità tra le due tifoserie, tra l’altro, si può ricondurre a delle motivazioni certamente extracalcistiche, visto che le ragioni sono soprattutto storiche e culturali, che poco c’azzeccano con il mondo del calcio.

Un clima di tensione che è legato al ben noto triangolo antimeridionale formato da Bergamo, Brescia e Verona. Un’inimicizia che piuttosto di frequente ha finito per sconfinare in atteggiamenti non accettabile, con un astio soprattutto legato all’aspetto culturale e sociale nei confronti del Meridione.

Sul terreno da gioco, in realtà, la rivalità prende il via nel corso della stagione 1961-62. Mancava ormai pochissimo prima del match Verona-Napoli, nella serie cadetta e la società azzurra venne accusata di aver cercato, tramite un comportamento illecito, di vincere il match. A quanto pare, alcuni personaggi vicini alla società partenopea avrebbero contattato direttamente dei calciatori della compagine scaligera, nello specifico il portiere Ciceri.

Il dirigente Scuotto, del Napoli, fu bravo a difendere la società e a cambiare lo scenario, riuscendo a scamparsela da ogni accusa e penalizzazione. La partita venne rinviata al termine del campionato per colpa di un temporale violento e finì con la vittoria del Napoli, che riuscirono a raggiungere la promozione, proprio

Il picco dell’astio tra gli anni Settanta e Ottanta

La rivalità cominciò a diventare sempre più aspra: nel 1970, il dirigente del Napoli Ferlaino, che poi divenne presidente del club campano, aveva praticamente in mano l’intesa con il bomber Clerici, proposto sul mercato dal Verona per avere in cambio un po’ di soldi utili per far respirare le casse societarie. Ebbene, in quel caso il presidente del Napoli non volle spendere una cifra simile e Ferlaino strappò il contratto di Clerici proprio di fronte al patron del Verona Garonzi.

Una rivalità che si è acuita ancora di più verso gli ultimi anni Settanta e i primi del decennio successivo. Si tratta di un periodo in cui le sfide in questione erano puntualmente dominate da parte degli azzurri. Come ad esempio accadde nel 1976, quando il Napoli trionfò nella finale di Coppa Italia con il netto punteggio di 4-0, oppure con il passaggio del brasiliano Dirceu dal Verona ai partenopei nel 1983.

Tra gli altri episodi, dobbiamo sottolineare anche quello nella seconda metà del primo decennio degli anni Duemila, nella stagione 2006-07, quando la sconfitta casalinga contro il Napoli, portò i tifosi del Verona ad una reazione violenta ed eccessiva, attaccando pure i giornalisti partenopei presenti in tribuna stampa, rei di aver esultato dopo la seconda rete messa a segno dal Napoli, ricordando l’assenza, per via di una decisione del prefetto, dei tifosi azzurri, a cui era stata vietata la trasferta. Solamente l’intervento delle forze d’ordine riuscì a riportare un po’ di calma nell’ambiente.

La redazione

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