IL MATTINO- Napoli-Empoli, la partita di Maurizio Sarri

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Questa sera il Napoli sfiderà l’Empoli nella gara valida per la trentaduesima giornata di Serie A. Una sfida delicata per le ambizioni scudetto della formazione di Antonio Conte. L’allenatore azzurro dovrà fare i conti con le assenze, pesanti, di Giovanni Di Lorenzo e di Frank Zambo Anguissa fermati, entrambi dal giudice sportivo.

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Napoli-Empoli, però, è anche qualcosa di più come ricorda “Il Mattino” sulle sue colonne nell’edizione odierna. Infatti, è la partita del cuore di Maurizio Sarri.

Empoli Napoli sono i due pezzi più importanti del suo cuore di ghiaccio. Tre anni alla corte di Corsi e altri tre anni con De Laurentiis. Sognava, in entrambi i casi, di diventare una specie di Ferguson ma alla fine non è andata così. A Empoli per sua scelta: alla chiamata di De Laurentiis, che rimase stregato dalla lezione di calcio che Sarri diede a Benitez (4-2 per i toscani) non riuscì a dire di no. Si emozionò a tal punto che firmò un contratto talmente al ribasso (700 mila euro all’anno) che alla fine se ne sarebbe pentito amaramente.

Ma è storia vecchia, vecchissima. Dieci anni sono passati. Ma se Sarri è diventato Sarri lo deve all’Empoli: prima era uno che macinava panchine ed esoneri, poi a pochi passi da casa della sua Figline Valdarno, la svolta. 
L’allenatore in tuta, dopo Empoli e Napoli, ha vinto al Chelsea e alla Juventus. Poi con Lotito il feeling si è rotto. E lui si è dimesso. Non sente nessuno, neppure Pep Guardiola. Ma il suo Manchester City lo vede e lo stupisce: «Senza difensori all’altezza, crolla tutto», racconta ai suoi amici. È convinto che il Napoli possa arrivare fino in fondo, perché stima Conte, sa di che forza mentale è dotato, conosce il suo essere “martello”
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