Da Di Natale a Montella i re del gol hanno spiccato il volo in Toscana, marchio Campania
Una scuola calcio di Castelcisterna vera cantera di talenti partenopei
Ci sono 501 chilometri che separano Napoli da Empoli, ma nel corso dell’ultimo quarto di secolo la distanza si è ridotta notevolmente quasi come la piega dei pantaloni di un jeans di moda prorpio negli anni 90’. E quella che apparentemente sembrava soltanto una lunga striscia d’asfalto sull’autostrada del sole fino a Firenze si è trasformata in un sogno ad occhi aperti per tanti talenti nostrani capaci di affermarsi nell’olimpo della massima serie (e non solo).
C’è di più. C’è anche uno specifico filo conduttore che porta ad alcune scuole calcio affiliate da anni con l’Empoli che ha saputo pescare – tanto e bene – in un bacino d’utenza da sempre florido e ricco di talenti in erba. Su tutte la Scuola Calcio «Castello di Cisterna» ad un tiro di schioppo da Napoli che ha svezzato gente del calibro di Antonio Di Natale, Vincenzo Montella, Francesco Lodi, ma anche Nicola Caccia, giusto per citarne «qualcuno». Tutti ragazzini con il fiuto del gol e le geometrie del rettangolo verde svezzati dall’occhio fine di Lorenzo D’Amato (autentico talent scout) che, forte del rapporto stretto proprio con l’Empoli, gli ha «preparato» la valigia che poi è stata aperta in Toscana e si è rivelata ricca di sorprese e di successi. E di gol. L’iter è stato praticamente lo stesso un po’ per tutti. Settore giovanile nella cantera toscana, esordio in prima squadra, le prime soddisfazioni, i successi, i gol, sempre più numerosi e poi il grande salto.
I bomber
Su tutti, Antonio Di Natale: probabilmente il talento più cristallino del calcio italiano alla voce goleador. Totò è partito da Napoli alla volta di Empoli all’età di 13 anni ed ha continuato a fare quello che è gli veniva più facile: gol a grappoli. Il passaggio all’Udinese lo ha reso una leggenda del club friulano con cui detiene praticamente tutti i record (la famiglia Pozzo che pure ha avuto e venduto tanti campioni non si è mai voluta privare di Di Natale): è stato per due volte di fila capocannoniere in massima serie (nel biennio 2009-’11 è stato “secondo” in termini di prolificità soltanto a «marziani» del calibro di Messi e Cristiano Ronaldo, tanto per intenderci), re dei bomber anche in coppa Italia oltre ad essere vice campione d’Europa con la Nazionale Italiana di Prandelli (2012). In serie A, Di Natale è il sesto miglior marcatore di sempre. Copia-incolla, con parecchi titoli in più in bacheca, per Vincenzo Montella. Anche l’aeroplanino ha spiccato il volo da Castello di Cisterna con «scalo» ad Empoli da dove ha bombardato le porte avversarie con una costanza impressionante. Il suo instinct killer lo ha portato a vincere scudetto e supercoppa con la Roma (titolo che ha bissato anche nella sua esperienza a Milano, da allenatore però, su sponda rossonera). Anche Montella – come Di Natale – è stato vice campione d’Europa con la Nazionale italiana (ma nel 2000 con Dino Zoff Ct). Una volta appesi gli scarpini al chiodo l’aeroplanino si è cimentato con successo nella carriera di allenatore ed oggi guida la Nazionale della Turchia. La lunga e prolifica lista di attaccanti napoletani svezzati dal settore giovanile dell’Empoli è stata inaugurata da Nicola Caccia (classe 1970) che ha fatto da apripista proprio con il Castello di Cisterna. Il centravanti che è stato l’unico dei tre ad avere anche coronato il sogno di indossare la maglia del Napoli ha vissuto la migliore stagione di massima serie nelle fila del Piacenza (14 reti in A) ed oggi è rimasto nel mondo del calcio indossando cappellino e fischietto (fa il collaboratore tecnico del Venezia di Di Francesco). Giusto per rimanere in tema vale lo stesso discorso per Francesco Lodi che rispetto agli altri napoletani è stato un perno del centrocampo dell’Empoli per poi fare un po’ il giramondo su e giù per lo Stivale.
Tecnici e feeling
Nel viaggio virtuale a ritroso nel tempo c’è posto e spazio anche per la voce allenatori. Il napoletano Vincenzo Montefusco, infatti, ha guidato l’Empoli nella stagione 1990-‘91 in C1. In quella squadra c’era anche il compianto Gaetano Musella che fu uno dei capocannonieri che permisero ai toscani di chiudere la stagione al quarto posto in classifica. Tra i tecnici partenopei spicca naturalmente Maurizio Sarri, napoletano di nascita ma toscano d’azione.
Last but not least il grande feeling che c’è da sempre tra le due proprietà di Napoli ed Empoli. Aurelio De Laurentiis e Fabrizio Corsi, infatti, sono legati da un rapporto di profonda amicizia che dura da tempo e che si è consolidato anche con una vacanza che i due patron hanno trascorso insieme anni or sono in una nota località italiana. Non è un caso che spesso e volentieri tra i due club si sia consumato più di un affare sul fronte acquisti e cessioni. E stavolta non solo di giocatori napoletani… Fonte: Il Mattino