Cosa accade nell’intervallo? Calo fisico o mentale? La domanda è lecita…Dal punto di vista strettamente fisico, nella ripresa il Napoli ha corso, quindi la squadra non s’è sbriciolata atleticamente, eppure…Scrive il CdS: “Beh, qualcosa dovrà accadere se nel primo tempo schiacci gli avversari, correndo e giocando tanto e bene, e nel secondo finisci in un flipper o in un frullatore. In sofferenza contro il Como e il Milan, letteralmente divorato dal Bologna (limitandosi alle ultime): fase offensiva azzerata nel vero senso della parola ma, va detto, anche tanta resilienza difensiva, il fattore positivo che tende a confermare la dedizione della squadra. Di certo c’è una componente psicofisica condizionante; un logorio mentale e atletico che introduce le probabili concause: e dunque l’incidenza della scarsa profondità della rosa – indebolita dal mercato – e un impiego molto blando dei componenti della panchina. Al Dall’Ara i cambi del secondo tempo sono stati tre: Gilmour per l’infortunato McTominay al 25’; Raspadori per un impalpabile Neres al 29’; e Ngonge per Politano al 47’. Cioè al 92’, a due minuti dalla fine dei quattro di recupero. Semi invisibili Billing e Okafor.”