Il Napoli continua a faticare nella seconda metà di gara: è questo il vero tallone d’Achille della squadra di Conte. Da gennaio in poi, il crollo nella ripresa è diventato una costante. Roma, Lazio, Como e Bologna hanno portato via sette punti pesanti, ma anche in match vinti come quelli contro Fiorentina e Milan, gli azzurri hanno chiuso in affanno.
La questione è mentale, certo, ma anche atletica: il Napoli domina finché riesce a tenere alti i ritmi. Quando cala, sparisce dal campo. Un contrasto netto rispetto alla prima parte di stagione, quando la squadra si era dimostrata una delle migliori della Serie A in termini di rimonte: tra novembre e gennaio, ben 13 punti erano arrivati da situazioni di svantaggio.
Sono memorabili alcune di quelle reazioni: contro il Parma al Maradona (da 0-1 a 2-1 al 96’), l’Udinese al Friuli (da 1-0 a 1-3), o l’Atalanta con il 3-2 firmato Lukaku all’86’. E ancora: il pareggio in extremis con l’Inter grazie al gol di Billing e il successo sulla Juve dopo aver ribaltato l’inerzia della gara.
Il calo è evidente, ma il Napoli non è solo: anche l’Inter ha incassato la quinta rimonta stagionale a Parma. Una Serie A incerta, dunque, dove nessuno è immune da scivoloni e la lotta scudetto resta apertissima.
E ora arriva il momento decisivo: il calendario sorride agli azzurri, almeno sulla carta. Empoli, Monza, Torino, Lecce, Genoa, Parma e Cagliari sono avversari alla portata. L’Inter, invece, dovrà affrontare trasferte insidiose come Bologna e Roma, oltre a sfide potenzialmente trappola con Lazio, Verona e Como. Nulla è scontato, ma se il Napoli ritrova corsa e convinzione, tutto è ancora possibile.
Fonte: Il Mattino