“Se vogliamo, possiamo” è stasera. Deve compiersi al Dall’Ara. Con il 4-3-3, con Neres, con il 3-5-2 e Raspadori, con il dubbio Anguissa/Gilmour, con il rientro di McTominay, ma deve compiersi. Scrive Il Mattino: “Ormai la classifica gli azzurri la vedono. Eccome. Per tutta la settimana, nonostante i muri alti di Castel Volturno, Antonio Conte ha continuato a recitare la parte dell’incontentabile. Ovviamente, perché nessuno dei suoi si deve accontentare. Lui recita perfettamente un ruolo, in mancanza di fuoriclasse autentici: è un gigantesco scudo per i giocatori, un po’ come ai tempi di Spalletti. E stasera vedremo se gli atleti ne trarranno beneficio. Non ha senso, almeno adesso, ricordare che l’obiettivo stagionale (tornare in Europa) è praticamente a portata di mano. No, ora si parla di altro: di sogni ad occhi aperti. È un bel pezzo di stagione che è in palio stasera perché sbagliare stasera sarebbe grave. Vero, è la terza forza del campionato, non è la Cenerentola della serie A. Anzi, è tutto al contrario. E pesa pure il fatto che sono praticamente 80 giorni che il Napoli non vince fuori casa (dal 18 gennaio, con l’Atalanta). Ma questo è il momento. Ora, adesso. Perché poi di giornate alla fine ne mancano sette. Avvicinarsi all’Inter, far sentire subito il fiato al collo, sarebbe un segnale psicologico non di poco conto. Per questo, Bologna è tappa chiave. Inutile girarci intorno, inutile provare a non dare peso alla sfida per non caricare di aspettative l’ambiente: questa squadra non è ha bisogno, perché è matura, ha uno zoccolo duro che ha vinto lo scudetto e tanta esperienza internazionale.”