Non lascia nulla al caso. Non è preoccupato: trasmettere preoccupazione, per Conte, significa perdere in partenza. Antonio ai suoi ragazzi chiede concentrazione, ferocia, determinazione. E di essere dei sognatori: devono sognare qualcosa di bello e di possibile. Già, la parola magica: scudetto. C’è il blocco storico, la vecchia guardia che sa come si fa. Non sono rimasti in tantissimi dall’epopea spallettiana, ma l’anima è intatta: Meret, Di Lorenzo, Rrhamani, Olivera, Anguissa, Lobotka, Politano. Ma anche Raspadori, Simeone, Jesus.
La vecchia guardia sa bene come si arriva fino in fondo, tagliando il traguardo. Da primi. Lo scudetto del 2023 è il faro: è stato un freno lo scorso anno, ma adesso non lo è più. Nella rosa, tra gli ultimi arrivati, Lukaku ha vinto con l’Inter e l’Anderlecht, Neres con Ajax e Benfica. McTominay con il Manchester United la Coppa d’Inghilterra.
Il blocco
La vecchia guardia ha un motivo in più per tirare la volata: ha conosciuto l’amarezza della stagione del decimo posto. Quando lasciarono il Maradona, dopo il pareggio con il Lecce a maggio scorso, avevano nella testa solo depressione. Ora è tutto cambiato: c’è un treno dei desideri che li spinge verso Bologna. La vecchia guardia, nella stagione del terzo scudetto, qualche volta ha sbandato, ha sofferto “il braccino”. Come con la Salernitana (1-1) ma anche in altre gare, quando il titolo era diventato solo una formalità perché i punti di vantaggio erano una Fossa delle Marianne. Stavolta è diverso: Di Lorenzo e gli altri devono inseguire, raggiungere e superare l’Inter. Fonte: Il Mattino