Lavezzi: ” E’ come se non fossi mai andato via. Diego mi disse che…”
Ezequiel Lavezzi, ex attaccante del Napoli, è stato ospite della trasmissione ‘Terzo Tempo Calcio Napoli’ su Televomero. Queste le sue dichiarazioni riportate da Tuttomercatoweb:
Perché il soprannome Pocho?
“Non era per la velocità come un fulmine, ma per il cane che avevo”.
Sulla scelta di Napoli:
“Scelsi Napoli per Maradona, poi ho vissuto cose stupende qui che non immaginavo. Ho cercato di gestirle nella miglior maniera possibile, ancora oggi la gente mi dà quell’affetto e mi fa sentire diverso e amato. L’amore che hanno per me, provo a restituirlo, ringraziando e voglio dimostrare che anche io li amo tantissimo”.
Su Denis e Hamsik:
“Con German siamo amici e ci sentiamo. Marek è una persona speciale e ammirabile, ci sentiamo spesso. Sarò alla sua partita di addio al calcio”.
Sul rapporto con Maradona:
“Avevamo un bellissimo rapporto, Diego mi faceva sempre scrivere da amici in comune per chiedermi se mi poteva chiamare, io gli dicevo sempre di sì. Mi disse che gli dispiaceva di non avermi convocato per i Mondiali, gli dissi che non c’erano problemi, che lui era l’allenatore e che aveva preso la decisione che riteneva migliore. Io sarei stato sempre argentino anche senza la nazionale. Ho parlato tanto con lui di tante cose che rimarranno tra di noi, sono cose che c’entrano più con la parte umana”.
Sull’esultanza e la festa dopo la vittoria della Coppa Italia:
“Sinceramente è stato un festeggiamento grandioso. Dopo tanti anni siamo riusciti a vincere una Coppa Italia, la gente aveva bisogno di festeggiare. E abbiamo portato questa coppa proprio vincendo contro la Juve, è stata un’emozione incredibile. In città c’era tanta gente che ci aspettava, si sono fatte le 10 del mattino alla stazione centrale, sono tornato tardissimo a casa. Eravamo un gruppo molto molto unito, creare rapporti anche stretti e amicizia è molto importante. A Napoli mi trattano così bene, che è un posto dove mi sento al sicuro”.
In quale anno hai creduto di più allo scudetto?:
“Forse nell’ultimo anno, siamo arrivati per un punto al terzo posto. Abbiamo fatto un campionato molto buono”.
Su Cavani:
“Anche con Edi abbiamo un rapporto molto speciale, sempre parliamo del Napoli e ci ricordiamo dei momenti passati qua e di tutte le cose vissute alle quali ci teniamo tanto e anche creato momenti che resteranno sempre. C’è tanto affetto non solo da parte vostra, ma anche nostra per i tantissimi ricordi. I ricordi tra me e lui sono tanti, gli assist che ci siamo scambiati a vicenda. E’ uno dei più forti con cui ho giocato, ho giocato anche con Messi”.
Il giocatore più forte italiano con cui hai giocato?
“Il più forte di tutti per me è Verratti. Più forte Ibra o Cavani? Mi mettente nei casini. Nel Napoli il più forte era Hamsik. Italiani forti? Fabio e Paolo”.
Sull’accoglienza di Napoli:
“L’affetto che ti dà ogni giorno. Sono venuto dopo quasi 20 e la gente ti conosce come se non fossi mai andato via. Bambini ai quali padri hanno raccontato di me, trovo incredibile questo”