De Napoli a Il Mattino: “Conte la forza del Napoli? Come lo erano Bianchi e Bigon con cui ho vinto i due scudetti”
Nando De Napoli, ex calciatore del Napoli, ha parlato in un’intervista a Il Mattino, sottolineando fra le altre cose il suo pensiero sulla gara di stasera contro il Milan, e il sogno scudetto. “Da Rambo De Napoli a Nonno Nando. Dalla grinta che metteva in campo e che gli è valsa il soprannome in voga negli anni in cui Stallone spadroneggiava con i suoi cult movie, alla vita ritirata nella sua Chiusano San Domenico, in provincia di Avellino, dove è cominciato tutto. É proprio dalla verde Irpinia che il centrocampista – 61 anni compiuti il 15 marzo scorso – ha mosso i primi passi fino ad arrivare a vincere tutto con il Napoli di Maradona e a bissare all’ombra della Madonnina, conquistando anche una Champions – da gregario – con il Milan stellare di Berlusconi.
Oggi De Napoli si gode la sua nipotina Matilde di tre anni ed ha scelto di tornare alle origini. Nessuna scuola calcio, nessun legame con un passato fatto di due scudetti, una coppa Italia, una coppa Uefa ed una supercoppa italiana con il Napoli di Ferlaino e con i due titoli tricolore vinti con il club rossonero con cui ha anche conquistato una Champions e due supercoppe Italiane (giocando poco o nulla però). Il calcio non gli manca, ma non può certo non seguirlo e talvolta riapre l’album dei ricordi.
De Napoli stasera c’è Napoli-Milan…
«Spero il Napoli, naturalmente anche se il Milan è molto arrabbiato: ha le ultime cartucce per salvare la stagione. Il Milan resta sempre una grande società e non andare in Europa sarebbe grave. Ma Conte saprà farsi trovare pronto».
«Come lo erano Bianchi e Bigon con cui ho vinto i due scudetti. Conte sa bene che la sua forza è quella di fare gruppo e fare spogliatoio. Poi è normale che sia anche uno stratega tattico: se è pagato così bene significa che ne sa di calcio e si vede. Non è tutto il Napoli ma è una persona che ha capito subito com’è l’ambiente di Napoli e questo è importante. Bianchi e Bigon ci dicevano di fare lo stesso perché la piazza è molto calda. Era così ai miei tempi ed è così anche adesso: basta che accendo la Tv e ci sono almeno 10 emittenti che parlano di calcio, di Napoli, degli azzurri. Incredibile: è pazzesco».
«Un ricordo bruttissimo. Dopo il mondiale perso del 90′ la più grande delusione della mia carriera. Abbiamo fatto una figuraccia per i tifosi e per tutta la gente di Napoli. Mi auguro che stasera gli azzurri tornino al successo. Ma sono certo che Conte li avrà caricati a dovere. Entreranno in campo agguerriti: l’allenatore è bravo a preparare queste partite, li fa sentire belli carichi. Così come ci faceva sentire carichi Diego: è importante l’entusiasmo e la grinta per i giocatori: spesso sono gli ingredienti che fanno la differenza».
«Secondo me sono tutte difficili. Si è visto a Venezia perché i lagunari lottavano per non retrocedere ed hanno venduto cara la pelle: il Napoli meritava qualcosa in più ma questo dimostra che saranno tutte gare difficili».
«Più di ogni altra cosa, prima ancora del “porompompero”, quando si levava in cielo la canzone “O surdato nnammurato” non ce n’era per nessuno. E noi poi cantavamo nello spogliatoio “oi vita, oi vita mia”: quella era da pelle d’oca. E gli avversari la sentono la spinta del Maradona, la sentono eccome: possono dire quello che vogliono ma si sente. Io ricordo che in certe occasioni, quando eravamo già avanti di due-tre gol, le squadre quasi non vedevano l’ora che finisse per evitare l’imbarcata».
«Meglio sempre stare avanti. Ma il Napoli non ha le coppe e può approfittare di un calo dell’Inter sebbene i nerazzurri abbiano una rosa numerosa e competitiva. Va detto, anche se Conte non vuole dirlo. Le energie, i viaggi in aereo, le trasferte in Europa si sentono. Mi auguro che l’Inter cali un po’: non parlo di infortuni perché non sarebbe bello, ma una flessione dei nerazzurri ci può stare. In ogni caso la squadra di Inzaghi lotterà fino alla fine».
«La prima cosa importante è avere svuotato l’infermeria. Il Napoli ha recuperato molti giocatori ed ora bisogna vedere se sono già pronti per giocare. Non so se sono al 100%, andranno valutati negli allenamenti. Ma il fatto di avere la rosa al completo a disposizione è già un buon punto di partenza. Lukaku e McTominay hanno dimostrato di crederci, disputando anche grandi prestazioni con le loro nazionali. Ci credono tutti e questo è bello, è giusto ed è importante. Non ci si può nascondere: ci sono tutte le condizioni per riuscire nell’impresa. Magari non si dice per scaramanzia, ma il Napoli c’è».
«Inter e Napoli sono le favorite: l’Atalanta, sebbene abbia perso qualche chance per rientrare, mi preoccupa sempre. Provo a dare i numeri…?»
«Inter e Napoli al 40 per cento ed Atalanta al venti».
«Rimodulo: Inter leggermente favorita perché ha due squadre rispetto al Napoli, ma il Napoli c’è».
«Senza coppe si, ma per lottare per la Champions: per il terzo o quarto posto, insomma. Certamente non secondo che se la gioca per il tricolore. Poi, però, complici tante altre squadre che hanno deluso il Napoli ha meritato di lottare per il vertice. Sono stati bravi ed il club ha allestito una gran bella squadra».
«Sono tutti forti e in tutti i reparti. Stanno facendo un campionato straordinario. Lobotka, Anguissa e McTominay sono una diga. Più che De Napoli c’è McT che mi ricorda un po’ Bagni che voleva fare sempre gol e si spingeva avanti, mentre io e Romano gli coprivamo le spalle (sorride)».
«All’Inter toglierei Barella. Nel Napoli invece mi ha impressionato la difesa che prende pochi gol grazie anche a come è ben messa in campo. Su tutti, però, quello che mi piace tantissimo è Di Lorenzo. Il prototipo del capitano perfetto: persona seria e da elogiare».
«Qualcosa ne dovrà pur risentire l’Inter. Anche perché non è che gioca la “coppa del nonno”, ma si gioca la Champions in cui devi dare tutto e le energie vanno via e spero che il Napoli riesca ad approfittarne».