Entrambe non brillano certamente per la prolificità offensiva, ed entrambe hanno l’obbligo di provare ad invertire il mal di gol per centrare i rispettivi obiettivi. Napoli-Milan è anche la sfida tra i due attacchi meno efficaci delle prime nove in classifica. Azzurri che hanno fatto centro 45 volte in 29 giornate di massima serie e rossoneri un gol più in basso, a quota 44.
E se per il Diavolo la cosa può apparire quasi scontata visto che occupa proprio la nona posizione in graduatoria per il Napoli il dato è un campanello di allarme che suona da tempo visto il secondo posto in classifica della truppa di Conte ed il ruolo – meritato sul campo – di outsider dell’Inter. Per fortuna gli azzurri hanno compensato con una difesa granitica che è la meno battuta del campionato. C’è di più.
Nelle fila rossonere i migliori realizzatori non hanno ancor raggiunto la doppia cifra: Reijnders – che di mestiere fa il centrocampista – e Pulisic sono fermi a quota nove. All’ombra del Vesuvio non è che le cose vadano meglio sotto questo aspetto: basti pensare che Lukaku è il solo giocatore ad avere raggiunto quota 10 e dietro – riferito ai compagni di reparto c’è il vuoto o quasi (l’unico è Raspadori che ha dato segnali di risveglio in questo ultimo mese in cui è stato impiegato con maggiore costanza ed ha segnato tre delle quattro reti che ha a referto).
Basti pensare che il secondo miglior realizzatore del Napoli in campionato è McTominay (6) anche lui di professione centrocampista. Il terzo è un altro centrocampista che risponde al nome di Anguissa. Stando a stime e statistiche la sfida di domenica sera rischia di essere caratterizzata da pochi lampi al Maradona per via delle polveri bagnate delle bocche da fuoco da una parte e dell’altra. Ma le premesse non sempre sono promesse ed è possibile che a Fuorigrotta si sveglino in tanti. Sponda azzurra si spera. Dovesse accadere al Diavolo invece c’è sempre la migliore difesa del campionato pronta ad esorcizzare gli avanti rossoneri. Fonte: Il Mattino