SCELTE. No al ritorno del vecchio Acerbi, reclamato per Haaland, salvo emergenze. «Bastoni, Calafiori, Buongiorno e Di Lorenzo sono ottimi difensori» ha specificato Lucio senza nominare Gatti, a disagio nella difesa a tre. Se potesse rigiocarla, non inserirebbe lo juventino, che pure serviva nel gioco aereo. L’Italia dietro ha perso il palleggio di Di Lorenzo, davanti mancava un uomo e Lucio non cambia più modulo per evitare confusione. In realtà bisogna fare tutto, come ha dimostrato Nagelsmann. Senza Cambiaso e Dimarco, gli interpreti ideali, il 3-5-2 perde efficacia. Politano, soluzione di ricambio, è uno strappo alla regola del ringiovanimento. «Pafundi e altri trenta» era lo slogan di Mancini. Gravina, già prima dell’Europeo, chiedeva a Spalletti di ringiovanire. Il dubbio è perché il sistema italiano costringa i ct a dare visibilità ai ragazzi. Una volta ci pensava il campionato e in nazionale andavano quelli pronti. Illuminante replica. «Bisogna dire come stanno le cose, altrimenti chiamavo Zappacosta che gioca più di Bellanova e Ruggeri nell’Atalanta». Fiducia confermata a Maldini. Era l’unico, dice Lucio, a farsi dare il pallone senza paura sotto l’assedio tedesco. Altri sono spariti, nascondendosi. Il figlio di Paolo sostituito perché il ct voleva evitare il tracollo con Frattesi e avanzando Barella. Da qui, ci potete scommettere, ripartirà a Oslo.