Salvione: “L’Italia è entrata tardi in campo. Napoli contro il Milan? Dipende da Neres se sarà 4-3-3 o 3-5-2!”

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A “1 Football Club”, programma in onda su 1 Station Radio e condotto da Luca Cerchione, è intervenuto Pasquale Salvione, coordinatore del Corriere dello Sport online. Ecco un estratto del suo intervento.

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Come dobbiamo analizzare questo doppio confronto dell’Italia con la Germania?
Spalletti, dopo la partita, ha detto che la squadra ha meritato di uscire, e probabilmente si è dimenticata di giocare il primo tempo. L’Italia è entrata tardi in partita e, quando lo ha fatto, ha subito un torto arbitrale che ha condizionato l’andamento del match. Al di là di tutte le dichiarazioni eleganti del CT, è evidente che se fosse stato confermato il rigore su Di Lorenzo, gli ultimi venti minuti sarebbero stati di tutt’altro spessore. Marciniak è un arbitro sempre considerato al top, ma tutti i tifosi del Napoli ricorderanno bene quel fallo di Leão su Lozano in Champions League, un episodio ancora discusso. Trovare un rigore più solare di quello su Di Lorenzo è difficile. Al di là dell’episodio arbitrale, che poteva riaprire la partita, l’Italia ha giocato un primo tempo disastroso, venendo letteralmente messa sotto. Il gol subito su calcio d’angolo è emblematico della disattenzione della squadra, un’azione che richiama l’episodio tra Alexander-Arnold e il Barcellona nella semifinale di Champions contro il Liverpool. Probabilmente, all’andata l’Italia aveva meritato qualcosa in più, e se ieri avesse giocato tutti i 90 minuti con maggiore intensità, avrebbe avuto più chance.
Adesso, però, c’è un problema per Antonio Conte: anche in Nazionale, Giacomo Raspadori ha dimostrato di essere in grande spolvero. Contro il Milan, con il ritorno di Neres, si tornerà al 4-3-3 o si resterà con il 3-5-2?
Bisogna capire quali saranno le condizioni dei giocatori. Credo che Neres sia indispensabile per questo Napoli, è un giocatore che accende la manovra offensiva e regala gol. Nel rush finale della stagione, il Napoli non può fare a meno di lui, ma bisogna vedere se offrirà tutte le garanzie necessarie. Questo lo potrà sapere solo Conte nei prossimi giorni. Abbiamo visto Neres sorridente a Dubai, e penso che ci sia la volontà di rientrare quanto prima. Se sarà a pieno regime, mi aspetto che il Napoli torni al 4-3-3, non perché Raspadori venga bocciato, ma perché con quello schema la squadra diventa più offensiva e in grado di far male agli avversari. Questo è il vero problema del Napoli attuale: non riesce più a segnare con continuità.”
Le Nazionali restituiscono anche un Lukaku di nuovo in forma e attivo dal punto di vista realizzativo. Il problema dei suoi soli dieci gol stagionali è legato al gioco di Antonio Conte o al fatto che il giocatore non fosse ancora in condizione?
Ridurre il problema offensivo del Napoli solo a Lukaku è un errore. Lo abbiamo sempre detto: la squadra paga un calo della produzione offensiva rispetto al passato, ma non solo per una questione individuale. Due anni fa, il Napoli aveva più soluzioni offensive: oltre a Osimhen, capocannoniere, c’erano Lozano, Politano, Kvaratskhelia, Elmas e anche Simeone, che in alcune partite fu decisivo, come contro Milan e Roma. Quest’anno, invece, il reparto offensivo ha meno ricambi e meno giocatori con dimestichezza con il gol. Anche la produzione offensiva complessiva non è stata scarsa, ma è mancata la concretizzazione. Quindi, il problema non è solo Lukaku o solo gli altri attaccanti, ma generale. Conte lo ha detto chiaramente: per crescere, questa squadra dovrà puntare su giocatori che abbiano esperienza, qualità e soprattutto gol nel proprio curriculum. Questo sarà fondamentale per costruire la rosa del prossimo anno.”
Possiamo dire che il gioco di Spalletti sia più votato alla fase offensiva rispetto a quello di Conte?
“Sicuramente Conte fa dell’equilibrio una delle sue prerogative. Il Napoli, infatti, è ancora la miglior difesa del campionato, ma il numero di occasioni create con Spalletti era superiore, e di conseguenza lo era anche la percentuale realizzativa ed i numeri degli attaccanti. Detto questo, il Napoli attuale avrebbe potuto essere più efficace sotto porta, il che avrebbe evitato alcuni problemi. Pur avendo subito diversi gol, resta la squadra con la miglior difesa del torneo, ma ogni allenatore ha le proprie priorità. Conte vuole una squadra solida, concreta e che conceda poco, ma se in fase offensiva non riesci a far male, allora emergono difficoltà.”
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