Conte e i sorpassi in zona Cesarini, lui ne fu autore con la Juve

Nel 2012 la sua Juve aveva 4 punti in meno del Milan ma riuscì in 180' ad andare avanti e a vincere lo scudetto con un turno di anticipo

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Negli ultimi 20 campionati è accaduto soltanto una volta che la squadra seconda in classifica alla ventinovesima giornata abbia vinto lo scudetto. Quella squadra era la Juventus allenata da Antonio Conte, che adesso si trova nella stessa posizione col Napoli, a -3 dall’Inter. Lui sa come è possibile effettuare il sorpasso sulla capolista in nove giornate, anzi meno, perché i bianconeri nel campionato 2011-2012 misero fine al duello col Milan e vinsero lo scudetto a un turno dalla fine e quell’anno i punti di distacco erano 4 (63-59). In passato, quando si è trovato nel ruolo di inseguitore, il Napoli non è riuscito ad effettuare il sorpasso sulla capolista. Nel 2017-2018 il ritardo degli azzurri di Sarri dalla Juve di Allegri era di due punti alla 29.ma giornata (75-73) e non riuscirono a colmarlo nonostante la vittoria a Torino. Tre, come ora, i punti in meno dal Milan nel campionato 2021-2022, ma la squadra di Spalletti accusò un calo fisico e non riuscì a reggere il passo né dei rossoneri, campioni d’Italia, né dell’Inter, che si classificò seconda. Ce l’ha fatta soltanto Conte al primo anno sulla panchina della Juventus, dove era arrivato dopo due deludenti settimi posti. Andrea Agnelli volle il vecchio capitano, che entrò nell’anima dei suoi giocatori esclusi dalle coppe, come è accaduto in questa stagione a Napoli. Campione d’inverno nonostante l’assenza di un vero bomber (Matri arrivò a 10 reti ma vi furono 20 bianconeri a segno), la Juve si era fatta sorpassare dal Milan. Fu un duello tra le polemiche, sempre più forti dopo lo scontro diretto del 25 febbraio a San Siro, quello in cui vennero annullati il gol di Muntari nonostante il pallone avesse varcato la linea della porta di Buffon e quello, pure regolare, di Matri. La svolta scudetto nella 30.ma e 31.ma giornata: la Juve conquistò sei punti battendo Napoli e Palermo, il Milan ne raccolse uno sul campo del Catania e perse poi al Meazza contro la Fiorentina. Nel mese di aprile le distanze sarebbero state sempre più marcate, la Juve avrebbe celebrato la conquista dello scudetto il 6 maggio battendo il Cagliari sul campo neutro di Trieste, anche grazie alla sconfitta del Milan nel derby. Conte chiuse il campionato imbattuto, con 23 vittorie e 15 pareggi. Una dimostrazione di forza. Come ha ricordato nell’autobiografia Testa cuore e gambe, il tecnico vide in un aspetto la crescita della Juve: “Avere personalità di squadra significa sapere inseguire ma anche sapere condurre“. Alla Juve riuscì perfettamente quell’anno, al contrario del Napoli che è scivolato al secondo posto. Conte chiuse la stagione con una sconfitta: il 20 maggio perse la finale di Coppa Italia all’Olimpico contro il Napoli di Mazzarri. E ora come andrà a finire la volata che riparte domenica con Inter-Udinese e Napoli-Milan?

 

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Fonte: Il Mattino

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