Piano Campi Flegrei. Son otto le vie di fuga attuate per lo stadio Maradona, l’elenco

Le raccomandazioni: «In caso di scosse cercare riparo e stare lontani dalle vetrate»

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Napoli, stadio Maradona, ecco il piano per i Campi Flegrei: «Attivate otto vie di fuga»

 

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Cosa si deve fare, come ci si deve comportare durante una scossa di terremoto mentre si sta assistendo a una partita del Napoli al Maradona? «Se non è possibile stare in piedi, cercare riparo o allontanarsi immediatamente dalle parti vetrate, se possibile, portarsi a ridosso di una colonna e, solo se il sisma sembra permetterlo, allontanarsi. Tenersi lontani da dove possono cadere oggetti, anche durante l’esodo, mantenere la calma». Quest’ultima raccomandazione fa anche un po’ sorridere. Sono tutte contenute nei piani di evacuazione presentati dal Comune e dalla Scc Napoli e riguardano lo stadio Maradona. L’ex San Paolo è un vulcano non solo perché i tifosi del Napoli sono molto caldi, ma perché l’impianto di Fuorigrotta è letteralmente posizionato dentro la caldera dei Campi flegrei che in questi giorni è in grande attività e che sta provocando il fenomeno del bradisismo. Cioè terremoti in continuazione per giorni e giorni. In virtù di questa emergenza ci sono i piano d evacuazione. Uno del Comune – proprietario dello stadio – integrato dalle Società che utilizzano l’impianto. Di qui anche il piano del Napoli per le emergenze non solo il terremoto ma anche gli incendi.

 

Augurandoci che non arrivi a questo tipo di emergenza il Piano prevede indicazioni di almeno 4 itinerari per 8 vie di fuga collocati in ogni settore dell’impianto. Tenendo presente che in ogni settore coincidente con le vie di fuga è prevista la presenza delle ambulanze.

Per esempio dalla tribuna e dal settore ospite bisogna raggiungere le uscite corrispondenti a Via Claudio – Largo Barsanti & Matteucci, Viale Marconi, Via Terracina per arrivare all’ospedale san Paolo. Tutte indicate con apposita segnaletica. 

Nei settori più popolari come la Curva B e i distinti questi i percorsi: «Varco carraio Distinti, Via Galeota, Via Marino, piazzale Tecchio, viale Kennedy, Via Labriola, viale Giochi del Mediterraneo, Via Barbagallo e Via Terracina».

 

Con la raccomandazione di non fare mai il percorso all’incontrario. A monte di queste indicazioni c’è il lavoro del Gos – acronimo che sta per Gruppo operativo Sicurezza – che si riunisce tutte le volte che al Maradona c’è una gara di calcio o un evento tipo concerto, ovvero quando nel catino di Fuorigrotta si ammassano decine di migliaia di persone. «Con la conseguente attivazione di più itinerari di fuga – si legge nel piano – per le ambulanze» c’è la possibilità di realizzare «presidi di primo soccorso nelle aree calme esterne allo stadio individuate nel Piano». Quindi vengono rinnovate alcune regole basi: «Se possibile, restare in piedi ed allontanarsi, impegnare immediatamente l’uscita più vicina con calma ma con sollecitudine. Se all’esterno dell’edificio: non ripararsi sotto cornicioni, grondaie, balconi e simili, raggiungere spazi liberi lontano da edifici e linee elettriche».

 

I Piani sono stati all’attenzione della Commissione infrastrutture del Consiglio comunale presieduta da Nino Simeone. «In seguito all’intensificarsi del fenomeno bradisismico – racconta l’esponente dello Psdi – che interessa l’area dei Campi Flegrei, è stato previsto un piano di evacuazione adeguato per l’organizzazione dei grandi eventi allo Stadio Maradona. Il piano è stato inoltre presentato sia dalla Ssc Napoli, sia dalle altre società sportive concessionarie dell’impianto. La sicurezza dei cittadini deve essere una priorità assoluta». Un Piano che Simeone definisce «dettagliato è essenziale per garantire che, in caso di emergenza, tutte le persone presenti nello stadio possano essere evacuate in modo sicuro e tempestivo». Un ruolo importante – in caso di emergenza – toccherà agli steward che dovranno indicare appunto le vie di fuga. «Per questo – conclude Simeonecontinueremo a lavorare affinché il piano di evacuazione sia reso maggiormente comprensibile, anche grazie alla segnaletica di emergenza, e tutti i cittadini ne prendano piena conoscenza».

 

Fonte: Il Mattino

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