Mertens “ufficialmente” napoletano: Dries ha grandi predecessori

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In realtà non è mai andato via e nonostante giochi in Turchia, appena può ritorna a Napoli. Parliamo di Dries Mertens, prossimo cittadino onorario di Napoli. No, non è una cosa nuova, basti pensare a Bruno Pesaola, per esempio, o a Luis Vinicio e Canè che dopo l’esperienza azzurra hanno fatto del capoluogo partenopeo la loro città e residenza. Ricorda Il Mattino: “Prima di questi tre personaggi vi era stato Attila Sallustro, bomber paraguaiano degli Anni 20-30, il pupillo del giovane presidente Giorgio Ascarelli, che fondò l’Ac Napoli il 1° agosto 1926. Sallustro, a fine carriera, rimase a Napoli e diventò il direttore dello stadio San Paolo, seguendo i suoi eredi in maglia azzurra negli allenamenti e nelle partite a Fuorigrotta. In questi anni ci siamo chiesti spesso come sarebbe andata a fine la storia di Diego Maradona se avesse deciso di tornare a Napoli. Avrebbe potuto curarsi meglio? Si sarebbe potuto salvare? Domande a cui non abbiamo saputo dare una risposta. Ma Beppe Bruscolotti e Salvatore Carmando, quelli che gli furono più vicini negli anni azzurri, ne sono convinti: «Lo avrebbe salvato l’amore di Napoli».

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Come ha evidenziato Gigi Di Fiore nell’editoriale sul Mattino, a commento della cittadinanza onoraria a Mertens (cerimonia fissata il 6 giugno per il bomber che ha segnato più gol in azzurro, 148), sarebbe il caso di concederla anche a Vinicio. 
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