Novellino a Gazzetta: “La “trovata” di Lobotka e Gilmour assieme poteva venire a uno come Conte e a me”

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L’ex allenatore del Napoli e del Venezia, Walter Novellino, ha parlato in un’intervista a La Gazzetta dello Sport, sottolineando fra le altre cose, il suo pensiero sulle sue due ex squadre che oggi si sfideranno alle 12,30.

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È da certi particolari che si giudica un giocatore, però anche un allenatore, e nel caveau della memoria, andandoci a scavare, Walter Novellino, in arte Monzon, ci trova un mondo che luccica: c’è la stella con il Milan, da calciatore; e poi c’è una rumba sulle panchine di mezza Italia, da Nord a Sud (a Gualdo, dalla C2 alla C1; a Venezia dalla B alla A, come poi a Napoli e con la Sampdoria), che valse un titolo, perché vincenti si diventa. Venezia-Napoli sa di lui, del suo vissuto, di un tempo che resta.
Qual è stato il miglior Novellino, quello che vinse a Venezia o a Napoli?
Lo scelgano gli altri, non io che ho provato sensazioni irripetibili sia per una promozione che per l’altra. Però, devo dire, che il mio San Paolo, allora si chiamava così, l’ho rivisto poi ed è un riconoscimento che va fatto a De Laurentiis per aver costruito una grande squadra”.
Ha il cuore diviso a metà, oggi.
Ho lasciato affetto in entrambe le città, dove ho amici che continuavano a volermi bene. Ma è una partita squilibrata, non c’è bisogno che lo dica il sottoscritto, anche se il Venezia ha carattere”.
Il Napoli ha talento?
E Conte in panchina, il suo fuoriclasse, l’uomo che ti cambia le squadre, te le sistema. La “trovata” di Lobotka e Gilmour assieme poteva venire a uno come lui e a me, con modestia, ha ricordato anche qualcosa di mio. Due centrali che si alternano, che creano calcio, che pensano. E lo scozzese, in queste due gare, mi ha conquistato”.
La “trovata” di Lobotka e Gilmour assieme poteva venire a uno come Conte e a me, con modestia, ha ricordato anche qualcosa di mio
Ma c’è anche dell’altro.
C’è Lukaku che non può essere mai contestato, mai. Ha intelligenza, altruismo, si mette a disposizione di Raspadori e dei compagni, ora che sta bene va pure in profondità, fa gli assist”.
Chi vince lo scudetto?
Molto dipende da oggi, giornata centrale, perché l’Inter con l’Atalanta rischia tantissimo. E se ci scappa il sorpasso, poi Conte non lo prendi più: al Napoli ha aggiunto quella “cazzimma” che nella passata stagione era sparita; mi ricordano, in certi atteggiamenti, il mio Venezia, quello che andava a Sant’Elena su un motoscafo che faceva sventolare la bandiera portata da Iachini. Eravamo come dei pirati: ecco, se l’immagine rende, Inzaghi si guardi dai pirati di Conte”.
Le insidie di questa partita non sono poche.
L’orario, ma questo vale per entrambi; la disperazione del Venezia, che sa comunque giocare con ordine e direi eleganza, come si è visto in tante partite e pure contro avversari di primissimo piano, come Roma, Lazio, Inter o Juve. E poi c’è il campo, che è più piccolo, un ritocchino che adottammo noi, quando prendemmo Recoba, che dall’angolo metteva palloni carichi di veleno per le difese avversarie”.
Pochi centimetri che spostano, insomma.
Beh, può darsi. Magari sono riferimenti apparentemente impercettibili, che possono essere però decisivi”.
Come la giocherà Conte?
Da qui alla fine sarà 3-5-2. Mi spiace per Anguissa, calciatore straordinario, ma come fai a rinunciare adesso a Gilmour?”.
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