Nato a Livorno ma scuola Empoli, entrato giovanissimo nel vivaio, ha attraversato tutte le categorie e la scorsa estate è andato in prestito alla Pro Sesto in C. Quest’anno, dopo le prime panchine, ha cominciato a ritagliarsi il suo spazio e da febbraio è diventato titolare fisso: dieci presenze in campionato, quattro in Coppa Italia, brillante l’ultima, ai quarti contro la Juve. Era il 26 febbraio. Oltre ad aver impressionato nel corso del match, ha mostrato personalità e freddezza dagli undici metri: suo l’ultimo rigore, quello decisivo per la qualificazione. Marianucci elimina la Juve e, di fatto, si regala il Napoli, colpito dalle sue qualità oltre il singolo gesto. Il classe 2004 è un difensore moderno, alto un metro e 94 ma anche abile, rapido, che tenta l’anticipo e la giocata, bravo nella costruzione da dietro. Da piccolo era centrocampista, col tempo ha cambiato ruolo senza perdere il senso della manovra. Ha ancora tanta strada davanti a sé. I margini di crescita sono notevoli. Il Napoli ci punta. Affare fatto.
Fonte: CdS