Ora nel Napoli giocano più italiani, un po’ per necessità e un po’ per scelta

La squadra ha il marchio tricolore

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La percentuale di stranieri in serie A è del 67,5 per cento. Ma c’è una squadra che ha invertito la tendenza, cambiando il paradigma.

 

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La squadra è il Napoli di Conte, che sta lottando con Inter e Atalanta per lo scudetto 2025. Un po’ per necessità (a causa degli infortuni) e un po’ per scelta, ha il marchio tricolore. Sono sei su undici i calciatori italiani che il tecnico ha schierato contro la Fiorentina al Maradona e che probabilmente riproporrà domenica a Venezia, nel lunch match che anticipa il confronto tra Atalanta e Inter a Bergamo. E ciò ovviamente rallegra Spalletti, che era ovviamente preoccupato ad esempio per il ridotto utilizzo di Raspadori, attaccante che in Nazionale dallo scorso settembre è stato quasi sempre utilizzato da titolare. Jack è stato mandato in campo e si è ripreso la scena dopo l’infortunio di Neres e, a quanto ha lasciato intendere Conte, non tornerà in panchina dopo il recupero del brasiliano.

Meret, Di LorenzoBuongiorno, Politano, Spinazzola e Raspadori. Ecco i sei italiani del Napoli, una scelta in controtendenza con quanto si vede da anni – troppi anni – in Italia con un negativo riflesso sulle sorti della Nazionale. Perché è chiaro che l’aumento di calciatori stranieri, al di là delle capacità dei commissari tecnici, ha inciso sui risultati della squadra, che è riuscita comunque a vincere l’Europeo 2020. Del gruppo di Mancini facevano parte Meret, Di Lorenzo, Raspadori e Spinazzola, che è poi uscito dal giro azzurro per problemi fisici. Adesso c’è Buongiorno, che aspira a diventare titolare fisso, ed è attesa la riconvocazione di Politano, escluso nella scorsa primavera un po’ a sorpresa dalla lista dei convocati gli ultimi deludenti Europei.  Fonte: Il Mattino.it

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