Il Napoli continua ad incassare. Il club azzurro è tra i primi 20 in Europa per quantità di ricavi

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Il calcio non è più semplicemente uno sport. Il fatto che la palla rotoli su un prato verde con 22 giocatori che danno tutto se stessi per conquistarlo, è un’immagine del passato. Oggi la parola calcio è essenzialmente legata al termine business, dato l’ingente quantità di denaro che ormai orbita intorno a questo mondo.

Factory della Comunicazione

Il fatto che il mondo del calcio abbia generato un giro d’affari di questa portata non è necessariamente un fattore negativo. Grazie ai nuovi introiti i calciatori possono fare definitivamente una vita da atleta (cosa impensabile ad esempio negli anni 50), tutti i maggiori campionati possono essere seguiti da qualsiasi parte del mondo, gli stadi sono all’avanguardia, almeno una buona parte, ecc.

La stragrande maggioranza dei ricavi dei club non arrivano più dagli spettatori paganti, bensì dagli sponsor. Le grandi aziende stringono accordi commerciali con le società, e quest’ultime ripagano in pubblicità. Dunque il calcio riesce a creare business dando la possibilità a tantissime aziende che orbitano attorno ad esso di aumentare di molto i guadagni. In questo meccanismo rientra davvero di tutto, dai siti dedicati al fantacalcio a quelli per i pronostici calcio vincenti, dai social network dei giornalisti sportivi ai ristoranti che trasmettono le partite.

Calcio e Fatturato: l’esempio Napoli

La società calcistica del Napoli è una delle compagini più note del panorama italiano, con una certa fama nel mondo intero. Da Sivori a Maradona, da Hamsik a Higuain, i campioni che si sono accasati nella città partenopea non si riescono a contare sulle dita di una mano. Il Napoli ha dunque una gloriosa storia alle spalle, fatta soprattutto di tanto amore e passione da parte dei propri sostenitori e tifosi.

Purtroppo però non è un club che può vantare il palmares delle tre big italiane: Juventus, Milan e Inter. Il Napoli ha vinto soltanto 3 scudetti, l’ultimo nell’anno 2022-23, 6 Coppe Italia, 2 Supercoppa italiana e 1 Coppa Uefa. Da quando la società è stata rilevata da De Laurentiis il Napoli non solo è tornata a vincere ma, cosa molto più importante, si è ascritta definitivamente alla lista dei top club italiani. Anche se l’andamento varia di anno in anno, con clamorosi casi di crollo, la società partenopea lotta sempre per vincere il Campionato e per qualificarsi per la Champions League.

Per poter fare un cammino di questo genere è importante avere una squadra adeguata e il Napoli da anni opera sul mercato come una grande società. Per politiche interne si è scelto di evitare acquisti altisonanti, salvo rari casi,e di concentrarsi sullo scoprire nuovi talenti. Di nomi sconosciuti poi diventati famosi il Napoli ne ha lanciati tantissimi.

Logicamente lo scopo di una società non è solo vincere ma tenere i libri contabili in regola. Sono anni che nel panorama internazionale si assiste a club che si indebitano per costruire una squadra vincente e l’indomani, anche conquistando dei titoli, sono sull’orlo del fallimento. Questa strada non è assolutamente contemplata nella società calcio Napoli.

 

Il patron De Laurentiis avrà pure la fama di uomo d’acciaio e intransigente, ma bisogna dargli il merito di gestire una società che riesce sempre a presentare dei bilanci impeccabili. Dove le spese e i guadagni si autosostengono. Una società sana in poche parole.

I ricavi: plusvalenze

Non si può negare che una buona parte del fatturato del Napoli provenga appunto da plusvalenze. Una plusvalenza non è nient’altro che un guadagno, solitamente notevole, che si ottiene dalla vendita di un prodotto, in questo caso calciatori, che in origine sono stati acquistati a prezzi notevolmente inferiori. L’ultimo citabile il georgiano Khvicha Kvaratskhelia, che il Napoli ha acquistato dalla Dinamo Batumi per 13,30 milioni di Euro per poi rivenderlo due anni e mezzo dopo per 70 milioni al Paris Saint Germain.

YouTube Link: https://youtube.com/shorts/5teSEbQA-y0?si=xlw9rzhVkgdu9NPk

Proprio quest’ultimo è il club che ha contribuito maggiormente al bilancio del Napoli. Infatti dal capoluogo campano erano già partiti negli anni Cavani e Lavezzi. Naturalmente queste non sono le uniche cessioni eccellenti, anzi ce ne sono molte e anche importanti. Come, su tutti, quella di Higuain, tra l’altro ceduto alla Juventus che all’epoca era la maggior concorrente del Napoli per lo scudetto.

A onor del vero nell’infografica precedente, al di là del già citato Kvaratskhelia, andrebbe citato anche Victor Osimhen. Il calciatore nigeriano è al momento al Galatasaray, ma il Napoli ha già da tempo chiarito che il giocatore non fa parte del progetto e che sicuramente sarà ceduto alla prima occasione utile. Sicuramente sarà l’ennesimo colpo in uscita dei partenopei che potranno registrare a bilancio un’altra grossa plusvalenza.

Il Napoli che ha dominato il campionato nell’anno 2022-23 ha di certo portato nelle casse della società un’ingente quantità di introiti provenienti da accordi di sponsorizzazione, sia vecchi che nuovi, premi e quant’altro. L’anno successivo invece si è registrata una debacle incredibile che ha visto i partenopei non riuscire neanche a raggiungere le prime quattro posizioni nel campionato di Serie A.

All’alba del campionato 2024-25 la società comunica una nuova guida tecnica, il noto allenatore Antonio Conte, e diversi colpi di mercato, come ad esempio l’attaccante belga Romelu Lukaku. Tutto pur di tornare nell’ottica scudetto o almeno tra le prime tre in classifica. In quest’ottica si registrano i casi Osimhen e Kvaratskhelia.

Un nuovo Napoli, un nuovo scudetto?

In altre parole la società Napoli, al di là degli obiettivi sopra citati, non perde di vista la possibilità di presentare l’ennesimo bilancio in positivo. La formula vincere sia in campo che in contabilità ha sempre la priorità assoluta. Nulla potrà cambiarla.

Dello stesso avviso sembra proprio l’allenatore Antonio Conte che accetta la cessione del giocatore georgiano e non si fa illusioni sul mercato. Per lui questa rosa è completa e competitiva. Bisogna tirare dritto senza se e senza ma, e non è necessario spendere altri soldi sul mercato quando l’unica cosa che serve al club è la motivazione.

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