A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Michele Padovano, opinionista di Sky Sport ed ex attaccante, tra le altre, di Napoli e Juventus. Di seguito, un estratto dell’intervista:
Lei ha giocato con la maglia del Como e oggi vediamo una società che si distingue come regina del calciomercato. Dobbiamo iniziare a dare credito a questa proprietà?
“Direi di sì. La proprietà è molto solida, ma non basta essere ricchi per ottenere risultati. Qui a Como, invece, sembra che ci siano tutte le pedine al posto giusto: un’area tecnica composta da persone competenti, una solidità economica eccezionale e un allenatore, Cesc Fabregas, molto bravo, che ha dato un’impronta importante alla squadra. Il Como gioca sempre a viso aperto, dall’inizio alla fine. Certo, quest’anno l’obiettivo è salvarsi, ma non credo avranno grossi problemi. Credo che nei prossimi anni vedremo questa società tra le protagoniste del calcio italiano. A gennaio hanno già fatto ottimi innesti, tra cui il giovane Assane Diao, che ieri è andato in gol contro il Milan regalando la prima gioia stagionale.”
Dando invece uno sguardo alla Juventus, ieri è arrivato il tredicesimo pareggio in Serie A: secondo lei, qual è il problema principale della squadra bianconera?
“Hanno rivoluzionato la squadra in modo radicale, cedendo giocatori importanti e puntando su giovani talentuosi. Tuttavia, questi ragazzi hanno bisogno di tempo per crescere e acquisire esperienza. Alla Juventus, però, il tempo è un lusso, dato che c’è sempre l’abitudine di vincere. I troppi pareggi di questa stagione sono frutto di errori individuali, dovuti proprio all’inesperienza. Tuttavia, vedo un progetto interessante: la squadra gioca bene, ha il possesso palla e crea occasioni.
Penso che quest’anno serva pazienza per poi raccogliere i frutti la prossima stagione. In questo contesto, possiamo includere anche Thiago Motta tra gli inesperti. Quando ha dichiarato che non è ossessionato dalla vittoria, ha mostrato una certa mancanza di esperienza. Alla Juventus, queste dichiarazioni non sono ammissibili: bisogna essere ossessionati dalla vittoria. Credo che qualcuno glielo abbia fatto notare, perché ha corretto il tiro.”
Ieri sera l’Atalanta ha pareggiato coi bianoneri e sembra essersi allontanata dalla lotta scudetto. Cosa ne pensa?
“L’Atalanta resta una squadra fenomenale, ma quest’anno vedo lo scudetto come una corsa tra Napoli e Inter. L’Inter ha una rosa di qualità superiore, ma il Napoli, conoscendo Antonio Conte, non mollerà un centimetro. Avendo solo il campionato da giocare, prepareranno ogni partita come una finale. Conte è così: allena per vincere tutto.”
A proposito di Napoli, il caso Kvaratskhelia destabilizzerà l’ambiente?
“Il mancato rinnovo ha certamente avuto un impatto. Antonio Conte era deluso, perché aveva definito Kvaratskhelia incedibile all’inizio della stagione, insieme a Di Lorenzo. Il capitano è stato convinto dal mister e ha risposto sul campo a suon di prestazioni. Tuttavia, bisogna dire che il Napoli ha già un degno sostituto in Neres, che si sta dimostrando incisivo e determinante. Nonostante tutto, credo che la scelta di Kvaratskhelia sia comprensibile: se un giocatore sente di voler andare via, magari credendo di meritare un ingaggio superiore, è giusto rispettare la sua decisione.
La differenza sta nella maturità. Di Lorenzo è rimasto, ha lavorato sodo ed è stato riabilitato agli occhi dei tifosi. Kvaratskhelia, invece, ha scelto di andare via a metà stagione. Entrambe sono scelte legittime, ma credo che Antonio Conte abbia migliorato tutti: dai giocatori ai dirigenti. È questa la sua forza.