Cacia: “Verona squadra coriacea. Neres? Mi è sempre piaciuto”
Daniele Cacia è intervenuto a “1 Football Club”, programma in onda sulle frequenze di 1 Station Radio e condotto da Luca Cerchione. Ecco un estratto dell’intervento dell’ ex attaccante, fra le tante, di Fiorentina, Verona e Lecce.
Lei ha vissuto spogliatoi importanti. Come si vive, all’interno di uno spogliatoio, un episodio come la possibile cessione di un calciatore importante come Kvaratskhelia al Napoli?
“Non si vive in maniera particolarmente agitata. Alla fine, secondo me, è più all’esterno che si creano chiacchiere e falsità. Il giocatore, la società e lo staff sanno che queste cose fanno parte del nostro mondo, quindi si è preparati ad affrontarle. Tuttavia, all’esterno, media e tifosi tendono a non accettare facilmente decisioni di questo tipo. All’interno dello spogliatoio, invece, è tutto normale. Posso garantire che sono situazioni a cui ci si abitua.”
E nell’ipotesi inversa, quando il calciatore rimane senza però un rinnovo di contratto? Come si affronta un periodo del genere?
“Questa situazione è decisamente più complicata. Dopo tutta l’incertezza e i rumors, se alla fine il giocatore non parte, allora è fondamentale essere mentalmente forti per accettare ciò che è accaduto e ripartire. Nessuno può aiutarti in questo: devi essere bravo tu, a livello personale, a trovare le motivazioni e a reagire nel modo giusto.”
Domenica si gioca una partita complicata: Verona è una squadra coriacea, e non si può sottovalutare un avversario del genere.
“Sì, è una partita difficile. Il Verona, dopo un momento negativo, ha ripreso con due vittorie, una addirittura fuori casa a Parma. Inoltre, partite come questa sono sempre sentite, anche a livello di tifoseria. Tuttavia, credo che il Napoli, con l’allenatore che ha, sia mentalmente pronto ad affrontare una sfida del genere. La squadra è concentrata e motivata, soprattutto per riscattare la sconfitta dell’andata che fu abbastanza umiliante. Sono sicuro che metteranno qualcosa in più sul campo.”
Rispetto alla gara d’andata c’è un Romelu Lukaku in più. Qual è il suo giudizio sull’attaccante belga?
“Secondo me Lukaku sta disputando un discreto campionato. È chiaro che da lui ci si aspetta qualcosa in più in termini realizzativi, ma credo che nel complesso stia facendo bene. Ha avuto momenti difficili in passato, ma adesso lo vedo più stabile mentalmente e fisicamente. I numeri parlano per lui: anche con Conte ha sempre avuto statistiche positive. È un giocatore che, oltre ai gol, aiuta molto la squadra con la sua presenza e il lavoro per i compagni. Per me il suo rendimento è più che sufficiente e sta già facendo meglio di quanto fatto a Roma lo scorso anno”.
C’è stato un grande lavoro su Neres da parte di Antonio Conte. Il tecnico ha lavorato sulla sua fase di non possesso e ora lo vediamo giocare molto bene anche a sinistra. Si aspettava questa evoluzione da parte del brasiliano?
“Neres è un giocatore che mi è sempre piaciuto. C’era il rischio che facesse la fine di tanti altri calciatori che, arrivando in Italia, si spengono. Invece, lui è stato bravo ad aspettare il suo momento e adesso sta dimostrando il suo valore. Credo che possa essere pronto a raccogliere l’eredità di un giocatore importante come Kvaratskhelia, ma bisogna vedere come reagirà a livello caratteriale alle responsabilità di essere titolare. È una prova che può affrontare con successo, ma dipenderà anche dalla sua forza mentale.”
A Verona c’è un giovane che piace al Napoli, Ghilardi. Lei lo conosce? Cosa pensa di questo giocatore e, in generale, dei giovani nel calcio italiano?
“Non lo conosco benissimo, quindi non posso esprimere un giudizio approfondito. Tuttavia, posso dire che in Italia dovrebbero esserci molti più giovani in campo. Società come il Verona, che schierano ragazzi come Coppola e Ghilardi, sono da applaudire. Dovrebbero essere un esempio per altre squadre. Dare fiducia ai giovani è fondamentale per il futuro del nostro calcio.”