Corsa scudetto: cos’è cambiato per il Napoli dopo la Supercoppa

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La Supercoppa italiana alzata dal Milan nel cielo di Riad al termine dell’emozionante rimonta sull’Inter ha prodotto un altro “vincitore”, nemmeno così occulto: il Napoli. Antonio Conte e i suoi hanno compreso, secondo La Gazzetta dello Sport oggi in edicola, quanto possano diventare prevedibili Inter e Atalanta, se costrette a giocare troppo spesso e a ricorrere alle alternative di panca.

Il riferimento è alle due avversarie che hanno messo sotto gli azzurri: i bergamaschi anche nel risultato, i meneghini soltanto sotto il profilo del gioco. Le serate d’Arabia hanno lasciato intuire il vantaggio che potrebbe derivare dal non avere impegni settimanali legati alle coppe, specie quando la lotta al tricolore entrerà nella fase calda e la fatica si farà sentire. In due partite, Inzaghi ha perso i suoi due uomini migliori: Thuram e Calhanoglu. Dumfries e Dimarco, straripanti contro l’Atalanta, sono apparsi umanissimi contro il Milan. Mkhitaryan ha 35 anni. Conte invece, senza alcun assillo, può garantire recupero e giorni di lavoro proficuo ai suoi ragazzi, dilatando le distanze tra una partita e l’altra, per il benessere atletico e mentale della truppa.

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Il Napoli, per restare lassù, deve migliorare in fase realizzativa: Gasp e Inzaghi hanno segnato 13 e 15 gol in più di Conte. Ma l’asso nella manica del tecnico salentino si chiama David Neres.

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