Un inizio scoppiettante con un assist a ogni scampolo di partita, poi un fisiologico rallentamento, ora si è ripreso la scena: la sintesi dei primi mesi azzurri di David Neres. Il brasiliano è stato strappato al Benfica in estate per 27 milioni e si sta rivelando determinante in questa fase del campionato grazie alle sue giocate, senza far rimpiangere Kvaratskhelia. Al georgiano contenderà una maglia da titolare d’ora in avanti, ma anche a Politano, vista la crescita anche in fase difensiva sotto la sapiente mano di Antonio Conte. Neres è un giocatore di strappi fulminei e dribbling ubriacanti, capace di spezzare doppie e triple marcature: chiedere ai difensori della Fiorentina, seminati e lasciati sul posto dal brasiliano prima che piegasse le mani a De Gea. Fin qui in campionato ha segnato 2 gol, fornito 4 assist, provocato un’espulsione e un autogol. La sua velocità di passo e la capacità di incidere su qualsiasi fascia con assist e gol hanno portato alle vittorie contro Parma (propiziando l’espulsione di Suzuki e fornendo l’assist decisivo ad Anguissa), Udinese (provocando l’autogol di Giannetti dopo una cavalcata da sinistra a destra), Venezia (propiziando il gol di Raspadori) e Fiorentina (dando inizio alla festa con il primo gol). Ora è tornato a sorridere e segnare come non succedeva dai tempi dell’Ajax ed è diventato quasi un intoccabile per Conte: Neres incide su entrambe le fasce e con le sue prestazioni aumenta anche la competitività della rosa e tra compagni di reparto.
Fonte: Il Mattino