“CdS Campania” – “NAPOLI COL BOTTO”. N.L.M. sono gol scudetto

Neres, Lukaku (su rigore) e McTominay: dominio totaale

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Prova di forza degli azzurri.

Factory della Comunicazione

Neres, Lukaku (su rigore) e McTominay: sono gol scudetto.

La Viola paga assetto ed errori, annullata una rete a Kean

 

Vittoria di grande spessore: Conte si regala una fuga in testa alla classifica

 

La Fiorentina non riesce più a vincere: Palladino ripresenta la difesa a 3 ma il suo piano si sbriciola

I l Conte d’inverno. Non chiude il girone d’andata con il titolo di campione d’inverno perché deve attendere i recuperi di Atalanta e Inter (due), ma il Napoli che ieri ha travolto la Fiorentina con una partita da legittima aspirante allo scudetto – soprattutto se dal mercato arriveranno un paio di rinforzi di spessore – ha scritto un capolavoro di 44 punti in 19 giornate: il signor Antonio ha ereditato macerie e ha costruito un castello con 14 vittorie, di cui 4 di fila e 7 fuori casa, migliorando anche la media delle prime stagioni di Sarri e Spalletti. Senza gli infortunati Kvara e Politano, e con Spinazzola titolare a sinistra nel tridente dopo dieci partite di briciole, ha sprigionato l’organizzazione e la ferocia che dovrebbe sempre avere una squadra: micidiale in fase offensiva e blindata in quella difensiva con

l’undicesimo clean sheet. Nessuno s’accorge dell’emergenza in attacco: merito di Lukaku, autore della miglior partita stagionale, e di Neres. Angelo e demone a destra: una freccia che difende come un terzino e inventa un gol pazzesco. Una stella. Serata traumatica, invece, per la Viola, sconfitta al Franchi per la seconda volta in tre partite, per la terza in quattro e senza vittoria dall’8 dicembre. Un enorme passo indietro rispetto al pari con la Juve con scelte tecniche che somigliano a una specie di crisi d’identità: Palladino rispolvera il 3-4-2-1 e la difesa a cinque dopo 19 partite a quattro tra campionato e coppe, lanciando in difesa dal 1′ Moreno, 21 anni e zero minuti in Serie A (265 in Conference). E ancora: rinuncia a Colpani e Gudmundsson – bocciato in panchina – e conferma Parisi per fermare Neres dopo Conceiçao. La ricerca dell’equilibrio smarrito in mezzo al campo da quando non c’è Bove; un modo per limitare il gioco del Napoli in ampiezza e gli inserimenti di Anguissa e McTominay, schermati sin dalla metà campo da Ranieri e Moreno.

La Viola parte aggressiva, difesa alta e pressing uomo contro uomo; Beltran, più mediano che trequartista, si occupa di Lobotka. Il piano è questo. Ma salta molto presto. 

 

Fonte: CdS

 

 

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