A MENTE FREDDA (RUBRICA)- Tutte le curiosità su Fiorentina-Napoli
Approfondimento su Fiorentina-Napoli
La Fiorentina deve recuperare ancora la gara della quattordicesima giornata in casa contro l’Inter, rinviata per i problemi occorsi a Bove.
Si è giocata ieri pomeriggio allo stadio “Artemio Franchi” di Firenze la gara Fiorentina-Napoli, valida per la diciannovesima giornata del campionato di Serie A. I viola di mister Raffaele Palladino fin qui hanno stupito per la qualità del loro gioco e sono riusciti nella precedente gara a strappare un pareggio con due rimonte sul campo della Juventus. I partenopei invece avevano sofferto tantissimo nell’ultimo turno in casa contro il Venezia, riuscendo a strappare i tre punti solo grazie alla rete di Raspadori a dieci minuti dalla fine.
Ecco, di seguito, i principali spunti del match:
- Il conto deposito: se io avessi dieci euro di risparmi da mettere al sicuro non mi affannerei a cercare la banca in grado di offrirmi il rendimento più alto. Andrei da uno scozzese con la maglia numero 8 del Napoli perché il mio “capitale” sarebbe in ottime mani, anzi piedi. Mc Tominay è un giocatore straordinario, non solo per la qualità con cui tocca il pallone, ne’ per il numero di gol (con ieri siamo a quattro). Il suo vero pezzo forte è nascondere il pallone, togliendolo dalla disponibilità degli avversari nel momento di maggior pressione. E’ successo a Genova nel finale e si è ripetuto ieri contro la Fiorentina. EH SI IL MIO SCOTT È DIFFERENTE!
- Le idee di mercato: è vero Conte in conferenza pregara ha sviato sul mercato di gennaio, così come Manna a pochi minuti dall’inizio di Fiorentina-Napoli. Entrambi hanno le idee chiarissime, non si fanno movimenti “tanto per”, ma si vogliono prendere pochi tasselli di qualità in grado di ampliare le rotazioni. E allora si aspetterà ancora per il difensore, perché Danilo potrebbe non arrivare subito. Molto più corti nelle rotazioni si è a centrocampo per cui si ha maggior urgenza. E non ingannino neanche le ultime buone prove di Spinazzola, se il Napoli riuscirà a sostituirlo con un buon calciatore (Biraghi?) potrebbe andare. Sembrano tutte trattative non velocissime, ma ricordiamo che con la pazienza in estate negli ultimissimi giorni alla fine sono arrivati due come Neres e Mc Tominay. Se fosse così varrebbe la pena aspettare anche l’ultimo secondo…
- Il silenzio che sa di…timore: c’è un bravo giornalista sportivo in Italia che io seguo e ammiro molto per diversi motivi. E’ ironico (e autoironico), non nasconde la sue fede (interista) mettendoci la faccia, sa essere sportivo. Fabrizio Biasin è davvero molto bravo perché sa fare il suo mestiere, toccando più o meno tutti i giorni i principali temi calcistici e/o sportivi. Dal Verona-Napoli della prima giornata, tuttavia, raramente si è soffermato sulla squadra partenopea, quasi non giocasse in Serie A. Il motivo a me sembra molto chiaro: ha il giusto rispetto e timore dei partenopei e del suo tecnico Antonio Conte (che conosce benissimo). Magari sono solo dei segnali colti dal sottoscritto in maniera errata…
- Il primo “Lucio”: la pesantissima vittoria in trasferta contro la Fiorentina di un Napoli privo di tre titolarissimi e’ un chiarissimo segnale di forza. E, anche se con un modo di stare in campo diverso, questa squadra ricorda quella del primo anno di Spalletti. Il tecnico di Certaldo aveva anche lui una rosa abbastanza ristretta di calciatori che schierava, ma più di una volta si è trovato a fronteggiare gravi emergenze (erano gli anni del Covid). Ed era bravissimo a farsi voler bene anche da quelli che non vedevano praticamente mai il campo. Ecco ad esempio ricordo un match di tre anni fa contro l’Atalanta in cui Malcuit fu chiamato in causa per assenza di titolari e prime alternative, proprio come Spinazzola ieri. E sappiamo che quella squadra alla fine arrivò terza lottando fino a sette giornate dalla fine per il titolo. Personalmente vedo tantissime analogie, ma una grandissima differenza. La squadra di oggi ha un tecnico anche lui molto bravo tatticamente, ma soprattutto abituato a vincere e gestire le pressioni. Sono forse delle allusioni tricolori? E’ presto per dirlo, io li definirei segnali…
“A mente fredda” è a cura di Marco Lepore
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