A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Carlo Jacomuzzi, presidente dell’Aioc ed ex capo degli osservatori della Roma, nonché ex direttore sportivo del Napoli. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Oggi ci sarà la prima delle due semifinali di Supercoppa Italiana tra Inter e Atalanta. Le piace questo format?
“Sì, può essere interessante, soprattutto dal punto di vista economico, perché porta introiti. Da quello che ho capito, chi vince guadagna 8 milioni di euro, mentre chi vince le semifinali ne prende 5. Questi soldi possono essere utili per il mercato di gennaio. Non penso tanto alle squadre, ma al mantenimento fisico: potrebbe servire anche lo spazio climatico in Arabia, che però per qualcuno potrebbe rappresentare un piccolo problema. Tuttavia, ormai siamo a certi livelli, quindi credo che queste difficoltà possano essere superate. È un bel format perché permette alle nostre migliori squadre di confrontarsi in un ambiente diverso e caloroso, anche grazie alla presenza di tanto pubblico. Vediamo come reagiranno i ragazzi, che è la cosa più importante. Quindi, è interessante dal punto di vista economico, ma con la speranza che non ci siano effetti negativi sugli infortuni. In passato abbiamo spesso giocato in America questa competizione, e anche in Arabia può essere visto come un’occasione di mantenimento fisico e mentale. Gli allenatori e le società probabilmente lo considerano come un’opportunità per accrescere la forma atletica e prepararsi al campionato, che sarà duro per tutti, vista la classifica corta sia in testa che in coda.”
Domani ci sarà Juventus-Milan. Secondo lei, vincere questo trofeo può salvare la stagione di una squadra?
“No, è un trofeo importante, ma non può salvare una stagione. Rimane un successo da mettere in bacheca, certo, ma la stagione inizia realmente dopo. Puoi vincere la Supercoppa, ma se non mantieni i presupposti di questa vittoria e non rimani nelle parti alte della classifica, non serve a nulla. Quello che conta davvero è ciò che inizia subito dopo, soprattutto considerando che a febbraio tornano le competizioni europee. Campionato e Champions League sono più rilevanti della Supercoppa. La Supercoppa è un trofeo fine a sé stesso, utile per la società, ma per le squadre il focus è sempre sulle competizioni maggiori, dove ci si gioca tutto.”
Si parla di Danilo della Juventus in ottica Napoli. Le piacerebbe?
“Danilo è un giocatore esperto e molto duttile. Può giocare sia in una linea a quattro che in una difesa a tre. Inoltre, Antonio Conte lo conosce bene e sa come utilizzarlo. Sarebbe un acquisto immediatamente pronto, mentre altri giocatori potrebbero avere bisogno di tempo per adattarsi alla filosofia di gioco e all’ambiente. Danilo, invece, si troverebbe subito a suo agio, e questa è una caratteristica importante per Conte, che non ama rischiare sul mercato. Vero che, in prospettiva futura, Danilo potrebbe non risolvere il problema del Napoli, dato che non ha molti anni di carriera davanti a sé, ma il Napoli ha sei mesi per valutare i talenti emergenti, magari in Serie B, e decidere se possono essere integrati nella rosa e nella mentalità di Conte. Danilo sarebbe una soluzione immediata, ma il futuro richiederà scelte più ponderate.”
Parliamo di Raspadori. Il suo gol vittoria col Venezia sembra aver allontanato ogni possibilità di una sua cessione a gennaio. È un bene per lui restare al Napoli con così poco minutaggio?
“Raspadori ha qualità e una mentalità importante. Deve continuare a lavorare e sfruttare le occasioni che gli vengono date per diventare un giocatore fondamentale. Restare al Napoli potrebbe essere un’opportunità per crescere ulteriormente e diventare, magari fra un anno o due, un titolare inamovibile.”
Guardando al campionato, sarà una corsa a tre per lo scudetto tra Napoli, Atalanta e Inter?
“Sì, penso di sì. La classifica parla chiaro, e queste tre squadre hanno dimostrato una qualità superiore. Le altre, come Juventus e Milan, sembrano avere qualche difficoltà in più, forse per confusione nei ruoli o per scelte poco azzeccate.”