Entra a circa venti dalla fine, Raspadori. Conte ha deciso di cambiare, fuori un Anguissa sotto tono. Si sistema alle spalle di Lukaku e aspetta il pallone giusto. Gli arriva da sinistra, da Neres, con Candela che sporca il cross. Scrive il CdS: “Sinistro, gol. Un tiro secco e preciso. Un gesto tecnico che, per stile e importanza, ricorda quello allo Spezia, sempre in extremis, di due anni fa. Il resto è istinto puro. Gli occhi brillano, si illuminano. Mani alle orecchie, spazio a nuove melodie.
Raspadori riparte dall’ovazione del Maradona. Aspettando le prossime occasioni. «Può sembrare una frase fatta, ma i tifosi sono sempre il dodicesimo uomo in campo, ti danno tanta energia», dice Raspadori a fine partita. «Sono felicissimo di essere tornato al gol qua». Al Maradona mancava dal 3 marzo, 2-1 alla Juve. «Queste sono partite toste e difficili, vincerle vuol dire tanto, siamo contenti. Dobbiamo continuare a lavorare e avere questo spirito. C’è poco da dire, giocare in questo stadio è sempre emozionante, ti dà qualcosa in più. Sappiamo che siamo sulla strada giusta, stiamo lavorando molto bene. Siamo all’inizio, la stagione è lunga e la classifica non la guardiamo. Continuiamo a lavorare duramente». L’intervista a Dazn si conclude con un abbraccio sincero a Di Lorenzo, con cui il rapporto è speciale. Il capitano del Napoli a fine partita gli ha anche scattato una foto per i canali ufficiali della Lega e dopo il gol lo aveva invitato ad avvicinarsi ai tifosi per ricevere il meritato tributo.”