Venezia è l’ultima gara dell’anno solare. Inutile sottolineare come Conte non voglia che ci siano scherzi. Ha concesso la giornata di Natale di riposo e poi null’altro, poi ha tenuto la squadra sulla corda con i soliti consigli sull’alimentazione nei giorni di festa. L’idea del tridente con Neres a destra, Kvara a sinistra e Lukaku al centro ha qualcosa tra il mitologico e il mistico. Conte non li ha mai visti bene insieme neppure per gli scampoli di partita. Basta pensare che ben otto volte (con Juventus, Como, Empoli, Lecce, Milan, Atalanta, Roma e Torino) c’è stata la staffetta tra il georgiano e il portoghese. Nei fatti, insomma, Conte non ha mai concesso alla suggestione più spazio di quanto sia opportuno: ha sempre, più di ogni altra cosa, puntato sull’equilibrio. Ecco perché se Politano recupera toccherà certamente a lui una maglia nel tridente. Anche perché, quei tre lì, non sembrano troppo disposti alla fatica. Nella distribuzione dei pesi dentro il Napoli, sono più essenziali gli sgobboni (come Politano, per l’appunto) che una punta di complemento come Ngonge e Neres. Le partite come quella con il Venezia, però, se vanno di traverso, potrebbero dare la possibilità a giocatori offensivi di poter coabitare anche dentro uno sgabuzzino. Meno integralista di quanto si pensi, Conte è capace di adattarsi a qualsiasi situazione: prima dell’accidenti di Politano, l’idea per domani era quella di tener fermo in panchina ancora Kvaratskhelia e di puntare su Neres e sulla stessa formazione che ha vinto con il Genoa. Ma ora le valutazioni sono in corso e certo Conte non è uno che si fascia il capo: se oggi Politano sarà ancora indisponibile, varerà il tridente con Neres a destra e Kvara a sinistra. Senza dimenticare anche le chance di Ngonge. Il Napoli tatticamente è anche in questo equilibrio nella staffetta: prima uno, poi l’altro. Una squadra che vuole costruire e attaccare con coraggio ed entusiasmo. Ma domani con il Venezia come lo farà? La candidatura di Neres e Kvara insieme è irresistibile.
Fonte: Il Mattino