Subito dopo, è toccato al leader della squadra prendere la parola. Non meno toccanti sono state le frasi pronunciate da Di Lorenzo, che da buon capitano si è soffermato sul significato che riveste la fascia indossata al braccio. «Il mio augurio è che un domani, chissà, qualcuno di voi possa portare questa prestigiosa fascia, magari uno che riesca a fare tutte le trafile giovanili fino alla prima squadra.
L’allenatore il discorso se l’è preparato. Poche ma sentite parole per toccare le corde e soprattutto il cuore delle generazioni calcistiche che verranno, con un ritornello puntuale e pronunciato ad alta voce: il senso di appartenenza. «È importante, è troppo importante, è fondamentale. Lo è per noi e deve esserlo anche per voi» ha esordito Conte portando l’indice della mano destra sul lato sinistro della tuta bianca, quella dove ha posto la tradizionale N, simbolo del club. Scrive Il Mattino.
Non era mai accaduto quest’anno che i giovani calciatori incontrassero la prima squadra, dopo il discorso hanno assistito all’allenamento ovviamente diretto da Conte e dal suo staff. «Ci fa piacere avervi tutti: mi raccomando, qui a vostra disposizione avrete sempre un badge, questo è il badge del Napoli e non dimenticate mai per chi giocate». Napoli e il Napoli una sola cosa, la storica simbiosi che accomuna la città e la sua squadra di calcio ha fatto breccia da subito nel personaggio Conte che non perde mai occasione per sottolinearne il legame.
Bisogna capire per quale squadra si gioca e quale città si rappresenta: sono concetti molto importanti che vi aiutano a dare qualcosa in più anche nei momenti più difficili. Avete meritato di indossare questa maglia e oggi avete la fortuna, l’onore, il privilegio di giocare per lei: trasferite questi valori nella vostra testa e nel vostro cuore. E soprattutto – ha concluso l’allenatore – fate l’impossibile per essere voi, un giorno, al posto dei nostri campioni di oggi».