La Juve pareggia in extremis grazie ad un presunto “rigorino”

0

Molto complessa e complicata la partita dell’arbitro Giua della sezione di Olbia: l’episodio del rigore concesso nel finale alla Juventus di Motta contro il Venezianon aiuta. Un penalty – scrive il Corriere dello Sport – fischiato d’istinto, di pancia.

Factory della Comunicazione

Poi il quotidiano aggiunge ulteriori considerazioni sul contestato momento:“Ma il braccio di Antonio Candela (largo, certamente, ma solo perché lui e Douglas Luiz si tengono in marcatura reciproca) non ha tutti i crismi della punibilità così chiari. Domanda, non lo avesse dato, il VAR avrebbe richiamato l’arbitro al monitor? Crediamo di no. Insomma, episodio da 51-49%, comunque la vogliate guardare”. “Tiro di Conceiçao, Stankovic in tuffo respinge il pallone, il pallone schizza a metà fra Candela e Douglas Luiz che si stanno trattenendo ancora dopo l’intervento del portiere del Venezia. Il pallone finisce sul braccio destro di Candela, che però era già li e lì resta anche dopo, visto che è in marcatura (la trattenuta non era tale da essere ritenuta fallosa). Capiamo l’imbarazzo del VAR”, conclude il Corriere della Sera che, indirettamente, dà ragione ad Antonio Conte che, a proposito del VAR, avrebbe detto l’ormai celebre “ma che significa che non può intervenire?”.

Potrebbe piacerti anche
Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

For security, use of Google's reCAPTCHA service is required which is subject to the Google Privacy Policy and Terms of Use.