Conte & Company: i singoli giudizi della Gazzetta dello Sport

Il figlio del Friuli e dell’Udinese ha una sola opportunità per mettersi in mostra; para il rigore di Thauvin ma non trattiene.

Il consueto doppio binario esterno interno; mette subito Neres davanti alla porta, poi qualche sbavatura, ma entra nel 3-1.

Più a suo agio su Lucca, rimane sempre tranquillo e non lascia entrare in area gli avversari.

Conosce Lucca dalle comuni giovanili del Torino, alla lunga si impone anche se all’inizio commette un paio di errori.

Corridoio sinistro battuto con intelligenza, senza strafare e senza pestare i piedi a Neres, ma scortandolo.

Duella a centrocampo con Ekkelenkamp, si fa pericoloso in area già nel primo tempo: il 3-1 è un assolo con forza e tecnica.

Cerca di muoversi molto per sfuggire agli avversari, il braccio largo sul penalty è da rigore, dopo cresce.

Molto elastico, si scambia anche con Olivera. Nel primo tempo non crea sorprese. Ma nella ripresa sale e serve l’assist dell’1-1.

Si infila tra Zemura e Giannetti, però manca spesso di precisione, un paio di servizi esatti su otto cross. Fa un gran lavoro, comunque.

Periodo opaco o mancanza di rifornimenti? La risposta di carattere nella ripresa, quando sul servizio giusto torna al gol.

Non riescono mai a prenderlo, si dimostra uno tipino che vuol meritarsi il posto da titolare. Provoca il 2-1, il brasiliano sarà utile.

Sostituisce Lukaku al minuto 80. Appena il tempo di entrare e manda in porta Anguissa con l’apertura che conduce al 3-1 e chiude i giochi.

Solo pochi minuti al posto di Politano, non ha il tempo per il tocco magico, come per Simeone.

Anche per lui presenza negli ultimi minuti a risultato già sigillato, prende il posto di Neres.