Sterilità offensiva: la variabile si chiama David Neres

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C’è un problema di finalizzazione, si è in difficoltà negli ultimi 30 metri. E non si può mettere sotto accusa il solo Lukaku. Spalle alla porta e ricevendo tre palloni a partita diventa impresa molto ardua…Potrebbe esserci un salvagente in soccorso, però. Si potrebbe optare per Neres. Scrive il CdS: La variabile che potrebbe consentire al Napoli di incrementare la pericolosità offensiva, al netto delle statistiche individuali e dell’impatto a partita in corso, si chiama David Neres. In genere è un cambio sistematico: convocato 14 volte, subentrato 12, titolare con il Lecce, in panchina con l’Inter. Oltre a Kvaratskhelia e Lukaku, due degli intoccabili alla luce dei numeri, soltanto il brasiliano s’è rivelato un’alternativa molto credibile in fase di rifinitura: 3 assist, finora, proprio come Kvara. Di cui, dalla Juve in poi, è diventato l’alter ego: fuori Khvicha e dentro David per sette volte; cinque per Politano, specialmente all’inizio della stagione e poi domenica contro la Lazio. Un cambio non casuale: per la prima volta da un po’ di tempo a questa parte, Conte ha schierato insieme i due esterni più offensivi della sua rosa. Voleva vincerla, ovviamente, e ha provato ad aumentare il tasso di pericolosità e l’imprevedibilità schierandoli contemporaneamente com’era accaduto soltanto due volte a inizio stagione, quando il sistema era un altro: contro il Bologna (per un paio di minuti sul 2-0) e contro il Parma sullo 0-1. Domenica è andata male: per il risultato e perché, fatalità, proprio da un pallone perso da Neres è partito il micidiale contropiede del gol di Isaksen.

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