L’ex calciatore del Napoli, Bruno Giordano, ha parlato in un’intervista a Il Mattino.
«Il Lukaku dell’Inter non lo rivedremo più». Se lo dice Bruno Giordano, il bomber del primo tricolore azzurro e l’attaccante preferito da Maradona, allora meglio mettersi l’anima in pace. La chiacchierata con l’ex centravanti di Trastevere non è un inno all’ottimismo ma la certificazione di una realtà evidente.
Dobbiamo rassegnarci allora a questo Lukaku?
«Ci sono tanti fattori che determinano l’esplosione di un calciatore all’interno di un gruppo o il suo declino. Il problema, quando si parla di Romelu, è che tutti abbiamo negli occhi il suo rendimento di quando giocava nell’Inter di Conte».
Perché non può ripetersi?
«Innanzitutto perché passano gli anni. Chi lo ricorda bene all’Inter, sa che dopo è sceso di rendimento sia in Inghilterra che alla Roma. Così come adesso nel Napoli. A Milano ha vissuto il suo picco più alto, calcisticamente parlando».
Qualcun altro?
«Lui cambia squadra quasi ogni anno e forse questo gli indebolisce il senso di appartenenza verso una maglia, è come se non si sentisse legato nel tempo a una squadra. Può essere una spiegazione a quanti si chiedono perché in campo non sia un leader, un trascinatore, perché non abbia – come sostiene Pierpaolo Marino – il fuoco dentro».
Dunque, non è soltanto una questione legata alla carta d’identità.
«No, questo è uno dei vari fattori. Una coppia d’attacco come quella formata da Lukaku e Lautaro non si rivedrà più, sembravano fatti l’uno per l’altro. Si cercavano e si trovavano a occhi chiusi e Romelu aveva un altro passo, un’altra fisicità».
E pure un’altra squadra.
«Giusto. L’Inter di allora lo metteva nelle condizioni ideali per poter esprimere tutto il suo potenziale. Io me lo ricordo bene, possedeva una forza fisica incredibile, si trascinava dietro due o tre difensori».
Adesso è supportato male in campo dalla squadra?
«Ha subìto un’involuzione, sembra monotematico nel modo di giocare. Torna a centrocampo a prendere palla ed è spalle alla porta, lontano dall’area. Credo che potrebbe migliorare se avesse un altro attaccante più vicino».
Kvara, quindi?
«Perché no? Il georgiano se si accentra favorisce le giocate del centravanti. Lukaku all’Inter dialogava spesso con Lautaro, alla Roma ha fatto cose simili con Dybala: se triangolasse maggiormente nello stretto, sarebbe meno isolato».
Possibile che queste soluzioni non siano state provate in allenamento?
«Non lo so, noi giudichiamo quello che vediamo. Paragonandolo al giocatore di ieri, ci aspettavamo un Lukaku molto più efficace».
Poi c’è la questione della condizione atletica.
«Negli ultimi anni è stato costretto puntualmente a saltare la preparazione estiva, questo è un fattore che può incidere. Ma sono quattro mesi che si allena, ha evitato anche alcuni impegni con la sua nazionale, evidentemente è in una fase di flessione. Fino a qualche anno fa era tra i primi tre centravanti al mondo, adesso è diventato un attaccante normale».
Se Lukaku sarà questo fino al termine della stagione, bisogna intervenire sul prossimo mercato di gennaio?
«Per prendere chi? Quelli forti a gennaio non si muovono».
Avanti con Simeone e Raspadori?
«Sono due buoni giocatori che vanno benissimo per il campionato italiano. E comunque uno dei due dovrebbe giocare vicino a Romelu. Altrimenti devi fare una follia».
La follia di Giordano presidente o allenatore?
«Riprenderei Osimhen».
Fonte: Il Mattino