Il Mattino – Sono tanti gli episodi che hanno portato al lungo stop per i tifosi azzurri in trasferta
Il Napoli dovrà fare a meno dei propri tifosi per la prossime trasferte, per un mese o forse due, perchè dopo i fatti di Torino il Ministero dell’Interno ed il Casms hanno preso la dura decisione del divieto ai residenti in Campania, e gli episodi al vaglio sono tanti, come sottolinea Il Mattino. “In alcuni casi, il personale dei treni che la mattina di domenica (e nei viaggi di ritorno) hanno trasportato l’esodo dei tifosi napoletani, sono stati vittime di comportamenti (isolati, sia chiaro) delinquenziali. E non è escluso che possano scattare le denunce per alcuni episodi al vaglio della Polfer. È un contesto di episodi molteplici quello che spinge – a meno di un clamoroso ripensamento – il ministero dell’Interno a vietare le trasferte dei tifosi del Napoli con la prefettura di piazza Plebiscito è già stata avvertita: su tutti gli scontri con le forze dell’ordine all’esterno del settore ospiti dello stadio del Torino, provocato da poco più di cento tifosi senza biglietto che hanno tentato, secondo quanto ricostruito dalla questura piemontese, di accedere lo stesso nell’impianto, provocando disagi anche a donne e minori, fino all’esplosione di petardi. Un clima teso che ha portato a delle “cariche di alleggerimento” e al ferimento (in maniera lieve) di un agente. Le indagini stanno cercando di risalire ai responsabili. In ogni caso, sono proprio le immagini delle città in stato di allerta, con blindati di polizia ovunque, a spingere il Casms e il Viminale al cambio di rotta. Pagano i tifosi del Napoli, per cominciare. Dunque, il primo stop sarà a Udine, poi con il Genoa e a Firenze, nella prima gara del 2025. Il 19 gennaio c’è la trasferta a Bergamo, vietata già all’andata al Maradona ai tifosi atalantini che hanno persino fatto ricorso al Tar per lo stop. Perdendolo. E subito dopo il 2 febbraio la Roma e il 16 febbraio la Lazio. Intanto stasera saranno in 600 nel settore ospiti: tutti residenti fuori la Campania. La trasferta, inutile dirlo, era vietata”.