Grande crescita di molti azzurri, la Gazzetta cita i tre più evidenti

0

C ’è la crescita individuale di elementi decisivi. Ne citiamo solo tre, ma la lista è più lunga: Di Lorenzo è tornato quello di due anni fa; Lobotka è il metronomo che decide tutti i tempi di gioco; McTominay è oggi l’uomo in più, un tuttocampista il cui strapotere fisico si unice a intelligenza tattica, capacità di creare pericoli e trovare il gol. Quando una squadra è prima significa che è tutto il collettivo a fare bene, ma ricordiamo che all’appello manca il miglior Kvara. Capitolo a parte Lukaku: non è più (o non è ancora) il prepotente attaccante che partiva da solo e spaccava difese e partite.

Factory della Comunicazione

Quel Lukaku non si è più visto dallo scudetto interista con Conte, ma oggi si applica anche come boa centrale per aprire spazi e favorire gli inserimenti dei compagni. Ieri solo un grande Milinkovic gli ha negato un meritato gol. Il Napoli su 14 partite ne ha vinte 10, di cui 5 con un gol di scarto: l’attacco è solo il settimo in A. Per 9 volte però ha tenuto la sua porta inviolata e con 9 reti subite è la seconda difesa dietro la Juve (8 gol subiti). Ma attenzione, nonostante i numeri lo facciano pensare, il primato del Napoli non è di corto muso: in tutte le partite, anche quelle vinte 1-0 come ieri, il Napoli non si è mai limitato a difendere il vantaggio ma ha sempre avuto le occasione per fare molti più gol. Fonte: Gazzetta

Potrebbe piacerti anche
Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

For security, use of Google's reCAPTCHA service is required which is subject to the Google Privacy Policy and Terms of Use.