Il leader dell’Inter è primo in A nel suo ruolo per passaggi vincenti insieme a Luperto. Ma i dati non finiscono qui
Alessandro Bastoni ha imparato a lanciare lungo all’oratorio. Si faceva dare il pallone dal portiere, alzava la testa per pescare la punta più lontana e poi sfoderava un sinistro preciso. Non è cambiato nulla: oggi quegli arcobaleni di venti o trenta metri li vediamo in Serie A. Contro il Verona Bastoni ha sfornato il terzo assist stagionale. In Europa solo Luperto gli tiene testa, il resto osserva.
Bastoni è un difensore con numeri da regista e una heat map da mezzala. La zona rossa è quasi tutta dalla metà campo in su. “Ale”, o magari “Jerry” – il soprannome che si porta dietro dai tempi del Parma per via dell’altezza – è il costruttore numero uno dell’Inter. Quando c’è da impostare la palla passa sempre dai suoi piedi e poi finisce pulita tra quelli di Calha o delle punte. I numeri ci dicono che in Europa ci sono pochi centrali come lui: la media di assist attesi a partita è di 0,8 – la più alta tra i pari ruolo -, mentre il numero di passaggi lunghi completati è di 75 (anche qui il più alto). Un altro dato da considerare è quello relativo ai tocchi nella trequarti avversaria, 185. Nessun altro centrale ne ha di più. L’ultimo appunto, infine, si rifà ai passaggi progressivi, ovvero quelli che portano la sfera in avanti. In una parola: verticalità. La media è di 2,80 per novanta minuti, 69 totali in 12 partite. Per trovare un altro centrale che si avvicina a questa media bisogna scorrere fino a Amir Rrahmani, secondo con 43.
Il resto lo fanno gli assist: 3. Come Luperto del Cagliari. In Europa nessuno è come loro.
Fonte: Gazzetta