A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Gaetano Fontana, allenatore ed ex giocatore di Napoli e Fiorentina. Di seguito, un estratto dell’intervista:
Un paio di mesi fa, Palladino sembrava ad un passo dall’esonero: come ha fatto a svoltare la sua Fiorentina?
“All’inizio è ovvio che quando arrivi un nuovo tecnico, con nuove idee e nuovi collaboratori, c’è bisogno di tempo. Le idee di un mister vanno mentalizzate ed apprese dai calciatori. Palladino, oggi, ha dimostrato di avere ottime idee e, grazie al tempo che la Fiorentina gli ha concesso, è riuscito a trasmetterle ai suoi calciatori. Il tempo è la chiave di tutto perché, specie per gli allenatori, i club li assumono senza conoscere alla perfezione le loro metodologie di lavoro”.
Gilmour è stato chiamato a sostituire Lobotka durante il periodo in cui quest’ultimo era infortunato: come giudica, nel complesso, le prestazioni dello scozzese?
“In prospettiva può assolutamente essere il sostituto di Lobotka. Lo conosco dai tempi della Premier e dico che ha qualità tecniche e tattiche fuori dal comune. L’errore è paragonare l’attuale Lobotka a Gilmour appena arrivato, basti pensare ai primi anni di Lobo al Napoli. Lobotka, poi, abbiamo scoperto avesse problemi familiari, ed il Napoli fu bravissimo a difenderlo ed a proteggerlo, permettendogli di essere oggi uno dei centrocampisti più importanti d’Europa.
Diamo tempo a Gilmour e raccoglieremo grandi soddisfazioni, senza dimenticare che è anche, tra virgolette, sfortunato a dover giocare come vice Lobotka, perché nasce sempre il confronto, a differenza di McTominay, ad esempio, che è libero di esprimersi senza dover subire il paragone con nessun altro compagno di squadra”.
Qualora dovesse mancare McTominay contro la Roma, crede che Conte potrebbe cambiare assetto tattico?
“Potrebbe essere questa la scelta del mister, anche se, ad oggi, il Napoli ha trovato un certo equilibrio con quell’assetto tattico. La scelta più semplice sarebbe, qualora mancasse lo scozzese, sostituirlo con un compagno. La crescita degli azzurri è arrivata anche grazie a questo nuovo assetto tattico. Chi potrebbe sostituire Scott? Folorunsho, sebbene abbia caratteristiche diverse, oppure Raspadori, ma cambierebbe tutto perché si giocherebbe maggiormente sbilanciati in avanti”.
A proposito di Conte: quando è stato annunciato ha mai pensato che potesse trovarsi primo in classifica dopo così poco tempo?
“Io non immaginavo ciò, e credo nemmeno Conte (ride,ndr). Credevo che questo tipo di percorso arrivasse nel lungo periodo, ma la forza emersa in questo inizio di stagione è stata quella di saper rispondere sempre in maniera positiva ai risultati negativi. Questo ci fa capire che Antonio sia già entrato nella testa dei suoi calciatori. Per incidere su questa rosa, c’era bisogno di carattere oltre che di competenze, lo abbiamo capito nella scorsa stagione. Questi ragazzi non sono all’altezza di subire pressioni fortissime, Conte li difende da queste situazioni accentrando tutto su di sé. Inoltre, il mister lavora in maniera maniacale e dà ulteriori sicurezze ai suoi ragazzi”.
Da allenatore ad allenatore, dove ha inciso maggiormente Conte se paragoniamo il suo Napoli a quello visto nella passata stagione?
“L’aspetto difensivo ha dato solidità alla squadra, la preparazione fisica ha fatto sì che i calciatori del Napoli siano pronti all’altissima intensità del nostro calcio, sia per quanto concerne le gare che in ottica infortuni. La preparazione fisica dello staff di Conte è esasperata scientificamente, ciò permette ai calciatori di migliorare a 360º ed intraprendere una sfida con sé stessi, paragonando le proprie prestazioni di quest’anno a quelle delle stagioni precedenti. Anche questo vuol dire entrare nella mente dei calciatori”