Ielpo: “Gli arbitri vivono in una realtà diversa dai giocatori”
A “1 Football Club“, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Mario Ielpo, avvocato ed ex portiere di Milan e Lazio. Di seguito, un estratto dell’intervista:
Che ne pensa della gestione del Var?
“La soluzione del Var è molto difficile da analizzare. In Italia vogliamo sempre andare a trovare l’eccezione dell’eccezione delle regole. Così c’è stato uno sviluppo del Var straordinario, non so quanto in senso positivo del termine. Innanzitutto ci sono due parti del campo, l’area di rigore e il resto del terreno di gioco. Nell’area di rigore ogni contatto é fallo, nel resto del campo si può fare di tutto. Poi ricordiamo che le Tv sono bidimensionali e quindi la visuale é diversa dalla realtà. Inoltre, bisogna dire che ormai si è capito che gli arbitri vivono in una realtà diversa dai giocatori. Altro episodio che non capisco sono i falli di testa. Sulla testa uno può dare una capocciata che ti uccide”
Che ne pensa del rigore dato all’Inter nella partita di domenica contro il Napoli?
“L’occasione Inter-Napoli é una casistica diversa. Solitamente quando si allarga la gamba dal proprio corpo lo si fa con il portiere. In questo caso é diverso, dipende dall’intensità. Dumfries é un colosso, che non cade un semplice fallo, ma sa che con il Var si vede il tocco ed è sempre fallo, quando anche Rocchi due settimane prima aveva detto che non basta il semplice tocco”
Secondo lei Meret ha commesso un errore sul gol di Chalanoglu?
“Io non ho visto la partita in diretta e poi leggevo su internet: errore di Meret. Forse si può fare meglio, ma quei tiri sono terribili per i portieri. Non partono da una posizione angolata, ma poi cambiano direzione. Non era impossibile pararla, i portieri molto alti ci arrivavano. I portieri top top ci arrivano, ma é molto complicato”