Rubrica – La medicina dello sport: “Il ginocchio del corridore”
Il footing è uno degli sport più praticati, ed è anche tra quelli più sani, semprechè non si incorra nel… ginocchio del corridore! Il ginocchio doloroso del corridore (runner) può essere causato da diverse patologie. Spesso la causa è da ascriversi ad un uso eccessivo del ginocchio, per cui alcuni dei muscoli posteriori della coscia diventano troppo tesi oppure il muscolo quadricipite diventa debole e di conseguenza i tessuti intorno al ginocchio si irritano. Si può includere in questo discorso anche la sindrome da sovrauso (overuse syndrome) che può causare infiammazione delle strutture che attraversano il ginocchio come ad esempio la sindrome da attrito della Bandelletta Ileotibiale. I sintomi del ginocchio del runner includono dolore sotto o attorno alla rotula accentuato durante la flessione del ginocchio, associato a volte a gonfiore, dolore che peggiora quando si scendono le scale o quando si corre in discesa.
Nella maggioranza dei casi, il trattamento per il ginocchio doloroso del runner non è chirurgico. In genere è sufficiente un periodo di allontanamento dallo sport, un programma di stretching, cross training, ed esercizi a basso impatto. Se dopo aver osservato un congruo periodo di riposo dalle attività sportive dedicandosi ad esercizi come ad esempio la cyclette, esercizi con le ellittiche, oppure il nuoto non si ha alcun miglioramento, bisognerebbe essere valutati da un chirurgo ortopedico per determinare se esistono altre cause che contribuiscono a provocare il dolore. A volte a causare il dolore al ginocchio e quindi gli stessi sintomi del ginocchio doloroso del corridore, possono essere un difetto localizzato della cartilagine oppure una lesione del menisco. Pertanto, se il riposo dalle attività sportive ed un periodo di fisioterapia dedicata per il vostro ginocchio non risolvono il problema, può essere indicata una visita specialistica ortopedica durante la quale il medico può consigliare raggi X ed eventualmente, una risonanza magnetica.
Il gomito del tennista
Il gomito del tennista è un’infiammazione dei tendini estensori delle dita e del polso a livello dell’epicondilo (una sporgenza ossea del gomito) e, a dispetto del nome, non colpisce solo chi gioca a tennis. Si tratta di un disturbo frequente soprattutto fra i 35 e i 55 anni, che è bene non trascurare per evitare che diventi cronico. Esiste qualche rimedio da effettuare soprattutto nella fase acuta, come mettere ghiaccio sul gomito, applicare localmente creme a base di antinfiammatori e tenere a riposo il braccio per un paio di settimane. Se il disturbo permane o tende a ripresentarsi, si può ricorrere a terapie fisiche come ultrasuoni od onde d’urto focalizzate, nonché all’infiltrazione locale con steroidi (cortisone). In alcuni centri, nei casi più ostinati, si ricorre anche ai cosiddetti concentrati piastrinici, sulla cui validità non c’è però ancora consenso unanime. Un programma di riabilitazione mirato, infine, può aiutare a ridurre il rischio che il problema si cronicizzi. Il ricorso alla chirurgia è riservato in genere ai casi in cui ci siano danni rilevanti alle strutture del gomito che non rispondono alle altre terapie.
A Cura di Simone Di Maro