Il 3 novembre 1985 il gol più bello di Maradona in azzurro. Nel giorno di Napoli Atalanta

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Sono giorni magici per il Napoli e i napoletani.
Il primo posto in classifica e il ricordo di Maradona, con quelle feste spontanee organizzate in città mercoledì 30 ottobre, a 64 anni dalla sua nascita. Nello stadio che dal 2020 è intitolato al Diez si fondono domenica due storie, come spesso accade quando si parla del Capitano che fece diventare leggenda il suo Napoli. Il 3 novembre 1985, al minuto 72 di Napoli-Juventus, Maradona segnò il gol più bello con la maglia azzurra. Punizione a due in area, Diego che dice a Pecci di toccarla un po’ indietro e Pecci, dopo aver osservato la barriera bianconera, che sospira: «Non passa ma sei tu Maradona…». Gliela serve e Diego oltrepassa con un colpo magico la barriera e Tacconi firmando la sua prima vittoria sulla Juve e facendo esplodere di felicità i 90mila tifosi presenti e il presidente Ferlaino che aveva seguito la partita a bordocampo, incurante della pioggia, perché voleva far avvertire la sua presenza ai calciatori e anche all’arbitro Redini, temendo come sempre che la Juve – capolista, 8 vittorie consecutive – potesse ricevere favori. Una domenica per la storia, quella che stanno provando a fare Conte e i suoi ragazzi, schizzati al comando della classifica e attesi dal confronto con l’Atalanta allenata da Gasperini, uno a cui Diego fece girare la testa quando giocava nel Pescara. Sono i giorni della celebrazione del mito, scomparso il 25 novembre di quattro anni fa, anche a Buenos Aires. La Fondazione Maradona, presieduta dalla figlia Dalma e composta da tutti i figli eredi del Pibe, compreso il napoletano Diego jr che attualmente allena l’Ibarra nella terza divisione spagnola, hanno presentato il mausoleo M10 che sarà inaugurato entro il 2025 a Buenos Aires, zona Porto Madero. Mille metri quadrati dove saranno accolte le spoglie di Diego, che attualmente riposa presso il cimitero Jardin Bella Vista. Previsto l’accesso di un milione di visitatori all’anno. «M10 nasce per fare onorare la memoria e l’eredità di Maradona dal suo popolo» ha spiegato Dalma davanti a una folta platea, tra cui spiccavano ex calciatori della Seleccion e chi aveva condiviso tanti anni con Maradona a Napoli: il manager Coppola e il preparatore atletico Signorini. Ma non tutto il popolo maradoniano è uguale: gli argentini non pagheranno il biglietto di ingresso, gli stranieri sì.

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Fonte: Il Mattino

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