Conte parla di alcune dinamiche e degli uomini che “sta osservando” forse di più in questo periodo tra i suoi ragazzi. E’ difficile scegliere, le alternative ci sono. Scrive il CdS: “A Empoli non ci sarà Lobotka, colpa della sosta. «È tornato con un problema al flessore, non grave, ma che va affrontato. Dispiace perché è un giocatore che si stava a esprimendo a livelli molto alti. Sarà l’occasione giusta per vedere Gilmour: l’avevo detto, era quello che stavo penalizzando di più, ma c’era Lobo davanti, non potevo fare diversamente». Lo scozzese in campo con McTominay e Anguissa, ma la sostanza non cambia: «Billy sa cosa deve fare. A livello di organizzazione cambia poco, soprattutto perché le sue caratteristiche sono molto simili a quelle di Lobotka». Avrà la sua occasione, nell’attesa che torni lo slovacco. Toccherà primo o poi anche a David Neres. «A un mese di distanza, vederlo oggi è un altro giocatore. Mi mette in difficoltà, non lo nego». Il brasiliano è passato da vice-Politano a vice-Kvaratskhelia, soprattutto dopo la grande prestazione con il Como, quando s’è messo sulla sinistra al posto del georgiano. «Vedendo alcune situazioni di gioco il dilemma è con Khvicha, per una questione di caratteristiche e qualità offensive, anche di predisposizione al sacrificio. Oggi, rispetto a un mese fa, David mi fa sentire più forte e so che sarebbe pronto a giocare dal 1’. La sana competizione fa bene al gruppo». Quella che però non sembra avere Lukaku: «È molto generoso e sente tanta responsabilità, forse fin troppa. Inizia a star bene, ma deve avere la mente libera e lasciare a me tutta la responsabilità». Partendo, come sempre, dal concetto di pazienza. «Le squadre vincenti riescono ad essere belle, ma anche a sporcarsi le mani, a essere camaleontiche, a capire la partita e le giornate storte. Soprattutto in queste devi imparare a gestire la situazione. Perciò parlo di percorso e di costruire basi solide. La sofferenza fa parte della vittoria, ti rende più forte, ti mette il cammino in discesa. Non dobbiamo dimenticarlo mai».