Cds – Buongiorno ha riportato serenità: è il nuovo padrone della difesa azzurra

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Con lui sono sedici metri di serenità. E’ aria pura in un’area di rigore pulita e lucidata insieme con Rrahmani, il collega centrale; Di Lorenzo, il capitano tornato in formato super; Olivera o Spinazzola; il jolly Politano, l’uomo che consente il passaggio alla linea a cinque. La fase difensiva è un fatto collettivo, è una questione di meccanismi, di un sistema intero, ma va da sé che ai centrali come Buongiorno, e in genere ai componenti della linea spetti il ruolo di guardiano dell’area. Il Napoli ha trovato un assetto e un equilibrio, il Napoli piace in attacco e in difesa. Per meglio dire nelle due fasi, gestite bene e anche di più dopo quella giornataccia a Verona e la partaccia del signor Antonio. Tutto normale e nella norma.

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CHE SPRINT. Venticinque anni compiuti d’estate, il 6 giugno, nel giorno di un incontro casuale ma a questo punto fatale proprio con Conte a Torino: fu Buongiorno a raccontare che quella chiacchierata volante orientò la sua voglia di Napoli. Super. Come l’inizio dell’avventura: 7 volte titolare e in campo dal primo all’ultimo minuto, 6 consecutive in campionato dopo il forfait contro l’Hellas e una in Coppa Italia all’esordio contro il Modena. Altra partita conclusa senza subire gol, eppure era un altro Napoli, una squadra diversa, mica la prima in classifica che macina punti e guarda al futuro con ambizione e orgoglio. Con gli occhi di Buongiorno, giovane laureato in Economia Aziendale che ora sta pure concludendo il percorso con la Magistrale. La prima tesi l’ha scritta sul Torino, la seconda, beh, magari sarà azzurra.

 

Fonte: CdS

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