Spunta il video del furto dell’auto di Politano. Blitz della Mobile in un’agenzia, il perchè!

«I ladri erano a bordo di un’auto noleggiata»

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Li hanno visti arrivare nei pressi di un ristorante di Posillipo. Uno dei due è sbucato da un’auto ed ha avuto gioco facile a forzare la Smart parcheggiata all’esterno di una braceria. Un furto classico, quello perpetrato ai danni del calciatore Matteo Politano, la scorsa settimana. Una storia culminata in una denuncia, in un Ceccariniappello accorato da parte del calciatore («ridatemi il portafoglio, era un regalo di una persona cara»), ma anche nel ritrovamente dell’auto trafugata, in un capannone di via Nazionale delle Puglie. Inchiesta della polizia, al lavoro gli uomini della Mobile del primo dirigente Giovanni Leuci, ci sono alcuni punti fermi. Si parte dal mezzo usato dai banditi per raggiungere Posillipo, dove mettere a segno il colpo: i ladri hanno usato un’auto noleggiata, cosa abbastanza atipica per questo genere di reati.Non si sono serviti di mezzi rubati, provento di ricettazione, ma di una vettura garantita da un normale contratto con una agenzia napoletana. Inutile dire, che gli inquirenti hanno bussato alla porta dell’agenzia – i cui titolari risultano estranei all’azione dei malviventi – e hanno ottenuto alcune informazioni utili per ricostruire il nome dei due ladri di auto. Al momento, c’è un nome nel mirino degli inquirenti. È la persona che ha firmato il contratto di noleggio e che, secondo una ricostruzione di massima, potrebbe aver ceduto il veicolo ai due esecutori materiali del furto. Si scava negli ambienti del malaffare tra la zona di rione Don Guanella e Secondigliano, le indagini sono a buon punto. Agli atti ci sono una serie di immagini. Quelle del furto, ma anche – facendo un passo indietro – quelle della definizione del contratto (una scena che sarebbe stata immortalata in un video), che potrebbe rappresentare la chiave di volta dell’inchiesta.Una vicenda che va inserita in un contesto cittadino scosso in fibrillazione al tempo stesso. Il Napoli, come è noto, è primo in classifica, mentre nel giro di un mese e mezzo sono stati consumati tre raid ai danni di calciatori azzurri. Si parte dalla rapina a mano armata subita da David Neres (a cui hanno portato via l’orologio), per arrivare al danneggiamento della Range Rover di Juan Jesus (ipotesi tentato furto), fino al furto della Smart di Politano. Tre episodi diversi, non collegati, come hanno chiarito gli stessi inquirenti: «Non c’è una trama contro il Napoli e i suoi calciatori, non c’è un complotto».Una materia quella dei colpi agli azzurri che si ripropone in modo ciclico, indipendentemente dalle stagioni vissute in questi anni dal club napoletano, destinata sempre e comunque ad alimentare suggestioni di ogni tipo. Nessuna pista viene ovviamente scartata, specie alla luce di quanto si registra anche in altri contesti metropolitani. È di questi giorni l’inchiesta Doppia curva condotta dalla Procura di Milano, a proposito del presunto pressing estorsivo condotto da frange di ultra contro i club nero azzurri e rosso neri. Nulla di simile invece è stato registrato a Napoli, dove il club azzurro ha avuto il merito – da oltre venti anni – di tagliare i ponti con le retrovie ultrà.

 

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Fonte: Mattino.it

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