Il georgiano più vicino alla punta per essere letale in attesa della firma
Fece il suo nome, Antonio Conte, quando fu presentato al Teatro di Corte dal presidente De Laurentiis. Arrivavano voci e dichiarazioni ambigue dalla Georgia, da parte del papà e dell’agente Jugeli, silenzi preoccupanti dalla Germania, dove Kvara era impegnato con la sua nazionale all’Europeo in cui ha fatto vedere grandi cose, attirando più attenzioni del solito. Poi, il 26 giugno, c’è stato finalmente il chiarimento, la conferma, la garanzia da parte dell’allenatore che non ci sarebbero stati più dubbi sulla permanenza a Napoli del talento con il 77 sulle spalle. Da lì, i pensieri a Parigi e al Paris Saint-Germain sono svaniti: la corte neanche troppo velata dei qatarioti s’è inevitabilmente dissipata, certi che Kvaratskhelia sarebbe rimasto al Napoli. È quindi cominciato il terzo capitolo di una nuova storia, ma con le stesse garanzie: gol e assist, che sono puntualmente arrivati nelle prime 7 giornate. Nel frattempo Khvicha è diventato papà del piccolo Damiane, ha dedicato il suo primo gol a lui e alla moglie Nitsa, s’è preso il Napoli sulle spalle, come aveva fatto nell’anno dello scudetto: tre gol e due assist in sette partite giornate in cui è sempre partito titolare. Fedelissimo di Conte, che gli chiede anche di accentrarsi di più rispetto al solito per essere più vicino alla punta, per provare a scappare dalle gabbie che puntualmente gli costruiscono attorno le squadre avversarie. Ha il fuoco negli occhi e nelle vene, lo si vede quando gioca e ancor di più quando è stato sostituito. In attesa di trovare un accordo per il rinnovo del contratto in scadenza nel lontano 2027. Lui non ha mai alzato la voce, ci sono il suo entourage e il Napoli al lavoro per far sì che rimanga ancora a lungo, a patto che siano tutti contenti. Fonte Cds