Martin Petras, ex membro dell’entourage di Marek Hamsik, ha parlato ai microfoni di kisskissnapoli.it:
Dalla Slovacchia tutti parlavano bene di Lobotka, cosa si intravedeva in lui?
“Lo avevo già detto tante volte, anche dopo quella stagione in cui non è andato bene, non ci credeva quasi nessuno. A Napoli avevano speso tanto per prenderlo e sappiamo che in una piazza come quella azzurra non ti danno troppo tempo. Quando giocava al Celta Vigo lo voleva il Barcellona, è un giocatore forte e con allenatori come Spalletti e Conte le sue qualità vengono ancor più fuori. Lobo è il padrone del centrocampo”.
E’ vero che Hamsik lo aveva consigliato al Napoli?
“Che Lobotka fosse forte già si sapeva, poi è ovvio che una società come il Napoli se deve prendere un giocatore di Nazionale slovacca chiede a Marek Hamsik. Sicuramente ha dato un ottimo consiglio: Marek e Lobo hanno fatto tantissime partite insieme in Nazionale e già si era capita la sua importanza. Giocatori come lui ce ne sono pochi ed è raro trovarne”.
Dopo l’ottimo avvio di campionato di McTominay molti lo stanno paragonando ad Hamsik, è una follia secondo te?
“Sicuramente non è una follia, ma i paragoni dopo tre quattro partite fatte bene non reggono, anche perché se poi le altre tre quattro non gioca bene il giudizio cambia. Parliamo di un giocatore forte venuto dalla Premier League, ma i paragoni bisognerebbe iniziare a farli dopo un anno. Con un allenatore come Conte i giocatori possono solo crescere”.
Qualche mese fa Hamsik è stato vicino a diventare un dirigente azzurro, poi non se ne fece più nulla. Tra quanto tempo potrà accadere secondo te?
“Bisognerebbe chiederlo a lui, ha iniziato il percorso da allenatore, sta allenando suo figlio e sta facendo l’assistente a mister Calzona. Ora ha intrapreso questo percorso da allenatore, ma nella vita non si sa mai e nel calcio cambia tutto da un momento all’altro. Marek sarà legato a Napoli a vita e se dovesse arrivare una chiamata sicuramente ci penserebbe perché Napoli è Napoli”.